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giovedì, Aprile 25, 2024

Frattura: no all’ospedale a Monteroduni

QDFrattura: no all'ospedale a Monteroduni

Continua il tour degli ospedali del presidente Frattura.
Dopo Campobasso e Termoli, è stata la volta del Veneziale di Isernia. Il governatore, anche nel capoluogo pentro, ha ripetuto le stesse cose che va dicendo da giorni: il Piano sanitario non è stato pubblicato sulla Gazzetta perchè la Regione Molise vuole rivisitarlo.
Per gli acuti ci saranno solo gli ospedali di Campobasso, Termoli e Isernia. Per quel che riguarda le nuove strutture, tipo quella di Monteroduni, al servizio di Isernia e Venafro, nessuna certezza. Anzi c’è più di qualche dubbio, tanto che Frattura ha dato tutta l’impressione di voler risparmiare i 90 milioni destinati a quell’opera in favore di una risistemazione dei presidi ospedalieri del Veneziale e del Santissimo Rosario. A gestire la nuova stagione della sanità regionale arriverà un nuovo manager, scelto in base a criteri di competenza e professionalità. Il nome più gettonato, dietro le quinte, è quello di Giovanni Di Pilla, ex consigliere regionale Diesse, ma anche ex manager di una Asl laziale, della Asl di Agnone e del Neuromed. Nelle ultime ore, a dire il vero, sarebbe spuntata anche un altro nome, quello di Franco Rossi, ex candidato dell’Idv alle Regionali, ex manager dell’Igea di Isernia e direttore scientifico di una residenza per anziani a Montaquila.
Ma, mettendo da parte il totomanager, Frattura ha dato l’impressione di avere le idee molto chiare e le ha illustrate in maniera abbastanza chiara ai medici del Veneziale, accorsi nella sala riunioni dei sindacati, per ascoltare il governatore della Regione.
Al fianco di Frattura, anche il deputato Danilo Leva e l’assessore regionale Massimiliano Scarabeo, proprio per dare il segnale della compattezza della maggioranza di Centrosinistra su una questione, quella sanitaria, che è forse l’emergenza più importante del Molise, insieme a quella del lavoro. Ma, dopo gli interventi dei medici e le risposte di Frattura, l’impressione che è venuta fuori è quella che per il Veneziale arriverà un sicuro potenziamento, corrispondente, questo è scontato, alla perdita dei servizi di Agnone e Venafro. L’ospedale di Isernia, restando l’unica struttura per acuti della provincia, dovrà avere e dare la massima garanzia di efficienza e competenza settoriale.

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