A rischio i servizi di assistenza nei confronti dei disabili e dei minori con disagio. Da mesi ormai l’ambito territoriale sociale di Termoli che raggruppa 19 comuni del Basso Molise non riesce più a gestire i servizi minimi. A monte c’è una forte riduzione dei trasferimenti statali e dunque ci sono grandi difficoltà della Regione e dei comuni associati nel continuare a garantire i soldi necessari. Di notevole entità, poi, sono anche i debiti nei confronti delle cooperative che gestiscono il servizio e che non riescono più a garantire lo stipendio al personale. Una situazione diventata insostenibile per tutti, tanto che è arrivata anche la drastica notizia che era nell’aria da tempo. E cioè che dal primo ottobre verranno interrotte tutte le prestazioni socio assistenziali che sono erogate dall’ambito di Termoli. I comuni interessati sono Acquaviva, Campomarino, Castelmauro, Civitacampomarano, Guardialfiera, Guglionesi, Lupara, Mafalda, Monteciflone, Montefalcone del Sannio, Montemitro, Montenero di Bisaccia, Palata, Petacciato, Portocannone, San Felice del Molise, San Giacomo degli Schiavoni, Tavenna e Termoli. Lo ha comunicato Luigi Mascio, presidente dell’Ambito e sindaco di Portocannone, l’ente capofila, dopo la riunione del comitato dei sindaci. Nello specifico saranno interrotti il servizio sociale professionale, gli uffici di cittadinanza e l’assistenza domiciliare ai disabili. Ne va da se che i primi a rimetterci saranno proprio le fasce più deboli e che ususfruiscono delle prestazioni, ma anche decine e decine di operatori che resteranno senza lavoro. La decisione è ormai presa, la patata bollente ora passa alla Regione.
“Non ci sono più soldi”: l’Ambito di Termoli interrompe l’assistenza a disabili e minori
