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venerdì, Aprile 19, 2024

Un solo ospedale per Isernia e Venafro

AperturaUn solo ospedale per Isernia e Venafro

di ENZO DI GAETANO

La notizia è quasi certa. Nel giro di pochi anni gli attuali ospedali di Isernia e Venafro saranno trasformati in Rsa, residenze sanitarie asistite, insomma centri di degenza per anziani malati, mentre i servizi ospedalieri veri e propri di Veneziale e Santissimo Rosario saranno unificati e centralizzati in una nuova struttura sanitaria a Monteroduni.

La notizia è quasi certa. Nel giro di pochi anni gli attuali ospedali di Isernia e Venafro saranno trasformati in Rsa, residenze sanitarie asistite, insomma centri di degenza per anziani malati, mentre i servizi ospedalieri veri e propri di Veneziale e Santissimo Rosario saranno unificati e centralizzati in una nuova struttura sanitaria a Monteroduni. Zona ex-Gtr, per intendersi, ovvero sulla direttrice Isernia-Venafro, a dieci minuti da entrambe le città, in una posizione facilmente raggiungibile dagli utenti dei due centri.
I soldi già ci sarebbero, si parla di un possibile impegno di spesa di trenta milioni, ma solo per partire. Insomma, una buona notizia sia per gli isernini, che per i venafrani che andrebbero a curarsi in un nuovo, moderno, funzionale ed efficiente ospedale, fornito di tutti i servizi e neanche paragonabile all’attuale situazione dei due plessi.
Intanto, per restare alla situazione attuale, dopo la riunione di Campobasso, è venuto fuori che nei prossimi giorni verrà fatta luce sul futuro prossimo del Santissimo Rosario che manterrà il poliambulatorio, la riabilitazione e il Pronto Soccorso, ed avrà i servizi di day hospital e day surgery per specialità  che svariano dalla chirurgia alla cardiologia, passando per l’ortopedia, la senologia, l’oculistica, otorinolaringoiatria e ginecologia oltre all’attivazione di un comparto di R.S.A. e un’altro per la cura dell’Alzhaimer.
Arriverebbe anche la specialità di Radioterapia che, considerato il fatto che nelle vicinanze esiste solo a Sora e Caserta e le liste d’attesa, in regione, svariano tra otto e dodici mesi, la proposta di Frattura è più che accettabile.
Se va via Ortopedia, com’è oramai scontato, in cambio arriveranno i Corsi di Infiermeristica e come richiesto già tempo addietro dall’Assessore Scarabeo, una sede distaccata dell’Università del Molise per l’attivazione di corsi di studio sulle specialità presenti presso il Santissimo Rosario.
Frattura ha promesso anche l’impegno economico di ben tre milioni di Euro per i lavori sul complesso ospedaliero che ha disperatamente bisogno di manutenzione e rispristino delle criticità, consentendo al nosocomio venafrano di continuare ad operare per offrire la sanità migliore che ogni cittadino si auspica.

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