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lunedì, Settembre 29, 2025

Funghi porcini macedoni spacciati per italiani, sequestro in un supermercato di Isernia

QDFunghi porcini macedoni spacciati per italiani, sequestro in un supermercato di Isernia

Continuano i controlli del Corpo Forestale nel settore della produzione e commercializzazione dei prodotti agro-alimentare, finalizzati a garantire la trasparenza in ordine all’origine e provenienza degli alimenti per la tutela del consumatore. Nello svolgimento di tali servizi, gli uomini del Comando Provinciale del Corpo Forestale dello Stato, addetti al Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e Forestale, e del Comando stazione di Isernia hanno proceduto al sequestro di diverse confezioni di funghi porcini secchi, in vendita presso un supermercato di Isernia. I Forestali erano giunti presso l’esercizio commerciale per dare esecuzione ad un sequestro delegato dal Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Campobasso nell’ambito dell’operazione denominata “Por-Cina2”, avviata qualche mese prima dai Forestali di Benevento e che vedeva indagato, per il reato di frode in commercio riguardante funghi porcini secchi di origine cinese venduti come prodotto italiano, il titolare di una società, che confeziona prodotti a base di tartufi e funghi porcini. Gli agenti, dopo aver sequestrato i funghi che riportavano il lotto indicato nel provvedimento emesso dal Pm di Campobasso, hanno effettuato, d’iniziativa, accertamenti su altri funghi esposti sullo scaffale, confezionati dalla stessa società molisana, ma recanti un numero di lotto diverso dai primi. Dalle verifiche compiute nell’immediatezza è emerso che i funghi, venduti come prodotto italiano di qualità, con tanto di “bandiera italiana” e dicitura “prodotto italiano – made in Italy” messi ben in vista sulle confezioni, in realtà provenivano dalla Macedonia. I funghi sono stati subito posti sotto sequestro, cui è seguita la regolare convalida del Sostituto Procuratore presso il Tribunale di Isernia, ed a carico del legale rappresentante della società che li confeziona è stata trasmessa una nuova notizia di reato, che ne aggrava evidentemente la posizione. L’uomo è stato infatti nuovamente denunciato per aver commercializzato prodotti recanti false e fallaci indicazioni, quali l’uso della bandiera italiana e la dicitura “prodotto italiano – made in Italy”, tali da trarre in inganno i consumatori circa l’origine e la provenienza del prodotto. Per evitare falsi allarmismi, va tuttavia precisato che i funghi sequestrati provenienti dalla Macedonia non sono nocivi e non presentano rischi per la salute, le norme applicate ed il reato contestato non attengono infatti all’aspetto sanitario, ma tutelano il bene giuridico della correttezza negli scambi commerciali.

 

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