In vista dell’inverno si tenta di trovare una soluzione in extremis che permetta di ridurre i disagi delle persone residenti nelle borgate a nord di Isernia e nella frazione Vandra di Forlì del Sannio: dopo la frana sul Macerone, sono infatti costrette a muoversi lungo strade alternative che oltre a essere poco agevoli, allungano i tempi di percorrenza. Dall’incontro convocato dal prefetto di Isernia, Filippo Piritore, è emersa una proposta alternativa rispetto a quelle del recupero di un vecchio percorso di epoca borbonica o della sistemazione di strade interpoderali. Ora l’obiettivo è quello di riaprire, almeno provvisoriamente, il tratto della statale 17 compromesso dalla frana. Anas e Regione intendono lavorare in questa direzione. Si punta a recuperare 3/400mila euro che permettano prima di provvedere al drenaggio delle acque e successivamente di rimuovere il terreno franato e di ricostruire il tracciato. Ma questa soluzione non convince Domenico Tortola, referente del comitato che da mesi si batte per ottenere la riapertura del tratto di statale 17 divorato dalla frana. A suo avviso sarà dura riuscire a sistemare la strada prima dell’arrivo dell’inverno, specie se ci si mette di mezzo la burocrazia. In ogni caso la soluzione prospettata non risolve definitivamnete il problema. Si rischia cioè di spendere soldi pubblici inultimente, ammesso che si riescano a reperire queste risorse. Di questi tempi non è facile.