6.3 C
Campobasso
giovedì, Aprile 25, 2024

Venti anni fa la morte di Inardi, il re di Rischiatutto

QDVenti anni fa la morte di Inardi, il re di Rischiatutto

BOLOGNA – Il “Re di Rischiatutto” si è accasciato senza un lamento sul marciapiede sotto casa: era mezzogiorno e mezzo, faceva freddo e nell’ aria turbinava la prima neve della stagione. Massimo Inardi, 66 anni, medico e parapsicologo, ma soprattutto il concorrente più celebre nella storia dei telequiz, è morto ieri mattina a pochi passi dall’ attico al quinto piano della casa di Bologna, in periferia, dove viveva con la moglie Graziella e il figlio Giovanni. E’ stato stroncato da un attacco cardiaco mentre faceva ritorno dalla passeggiata per andare a prendere il giornale. Da diversi anni era sofferente di cuore, l’ anno scorso aveva subito un intervento molto difficile. “Poverino, era diventato così magro, non sembrava nemmeno la stessa persona di un tempo”, racconta la padrona del bar sotto casa dove Inardi andava a far colazione ogni mattina. Ma gli acciacchi dell’ età non gli avevano certo impedito di sfornare a raffica pubblicazioni sul mondo della parapsicologia e di prendere parte a dibattiti, conferenze e trasmissioni tv sul mondo del paranormale. Un’ attività frenetica. A Bologna, sua città d’ adozione, teneva un corso di pranoterapia frequentatissimo. E nei ritagli di tempo si spostava a Milano per seguire personalmente gli allievi della “Ami University”, un piccolo ateneo del paranormale fondato poco tempo fa. Era nato a Roma nel ‘ 27, e a Bologna aveva trovato un impiego nelle ferrovie dello Stato nel dopoguerra. Ma il nome del giovane medico delle Fs, che fra i primi a Bologna cominciò a servirsi dei test psicoattitudinali per conduttori di treni e automobilisti, sale alla ribalta delle cronache qualche tempo dopo.

Leggi tutto su Repubblica

Ultime Notizie