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venerdì, Marzo 29, 2024

Fugge dal carcere e torna in Molise dopo 35 anni, arrestato dalla Polizia

EvidenzaFugge dal carcere e torna in Molise dopo 35 anni, arrestato dalla Polizia

La Squadra Mobile di Campobasso lo ha fermato a S. Martino in Pensilis, a casa della zia quasi novantenne. Deve scontare 30 anni di carcere per omicidio.

Erano 35 anni che Sergio Boccato non tornava più a San Martino in Pensilis, dove era nato. Dopo la sua fuga dal carcere di Porto Azzurro, sull’isola d’Elba, non aveva più altri posti dove nascondersi. L’infanzia trascorsa in Molise, poi l’entrata in giri pericolosi. Il 18 giugno del 92 l’epilogo, con l’omicidio a Eraclea, in provincia di Venezia, di Maurizio Barbieri, per questioni di droga. Il molisano, allora 32enne, l’ha freddato con una fucilata e poi ha fatto sparire il corpo. Infine, la condanna a 30 anni di carcere, su un isola, lontano da tutti. Sergio Boccato ha atteso un permesso per buona condotta di 24 ore per scappare dalla sua prigione.

Il 17 agosto ha fatto perdere le sue tracce: 10 giorni trascorsi tra Firenze, Siena, Bologna e Torino. Non avendo più soldi, il 53enne latitante si è introdotto anche nella colonia marina comunale di Jesolo e ha rubato prima 870 euro, denaro raccolto dai ragazzi per una gita, e poi si è approriato dell’auto della stessa Colonia, una Fiat Panda. Con quella ha deciso di tornare in Molise, a San Martino, dove aveva lasciato 35 anni fa i suoi familiari.

Anche la Squadra Mobile di Campobasso lo stava cercando dopo che era stato emesso un mandato di cattura nazionale. Gli agenti hanno ritrovato la Panda rubata in paese e poi hanno individuato la casa dove l’uomo si era rifugiato a San Martino in Pensilis. L’arresto è scattato all’ora di pranzo. La Polizia lo descrive come un soggetto pericoloso, con precedenti anche per droga, furto, rapina e ricettazione.

Sergio Boccato era seduto a tavola con la zia quasi novantenne e con due cugini. Nessuno di loro sapeva della fuga.E’ finita. Mi avete preso. Sono io – ha detto il latitante agli agenti entrati per arrestarlo – sono fuggito perché non ne potevo più del carcere”, ha confessato. Adesso è nel penitenziario di Larino. Avrebbe finito di scontare la pena fra poco più di quattro anni, il 21 febbraio del 2017. Ma ora, la sua permanenza dietro le sbarre durerà molto di più.

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