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sabato, Aprile 20, 2024

La vita del piccolo Giulio attaccata ad un filo

AttualitàLa vita del piccolo Giulio attaccata ad un filo

di Giovanni di Tota

Anche se il cuore dice di sperare, fino alla fine, i genitori di Giulio sono preparati al peggio. Tanto da aver già preso in considerazione la possibilità che gli organi del loro figlioletto diano la possibilità ad altri di sperare in una vita serena. Quello della donazione è un gesto estremo, e ora anche i medici del pediatrico Giovanni XXIII lavorano all’evenutalità di un espianto. Tuttavia, dicono dall’ospedale di Bari, l’attività cerebrale del bambino soffocato da una polpetta è ancora presente. Dunque, prima di prendere qualsiasi decisione, ha confermato la direzione sanitaria, occorre monitorare il bimbo ancora per 24 ore. Domani mattina verrà eseguito un nuovo elettroencefalogramma per avere una risposta conclusiva. Almeno questo è il programma dettato dagli eventi che si sono succeduti dopo l’incidente avvenuto martedì all’area ristoro dell’Ikea, dove la famiglia di Campobasso aveva deciso di trascorrere una giornata. Lui, 37 anni un passato da sportivo e l’impegno nell’educazione fisica, lei poco più che trentenne ricercatrice all’università del capoluogo, da pochi mesi ancora mamma di una bambina. La vacanza che si trasforma in dramma in pochi istanti. E i minuti, una ventina, in cui il loro bambino che da pochi giorni ha compituio tre anni, ha passato senza più respirare. Tutto assurdo, tutto troppo lontano da qualche istante prima, quando una famiglia normale, aveva deciso di passare qualche ora di svago e scegliere i mobili per la casa in costruzione. Ora la scelta è se in qualche modo il piccolo Giulio potrà continuare a vivere.

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