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venerdì, Aprile 19, 2024

Ospedale di Termoli, Pronto Soccorso al collasso. I cittadini chiedono di integrare il personale

QDOspedale di Termoli, Pronto Soccorso al collasso. I cittadini chiedono di integrare il personale

di Fabrizio Occhionero

Disagi al Pronto soccorso dell’ospedale “San Timoteo” di Termoli dove nei giorni scorsi è stato necessario anche l’intervento delle forze dell’ordine per riportare la calma dopo le proteste dei cittadini che hanno atteso anche alcune ore prima di essere visitati. Uno di loro si è addirittura buttato a terra per chiedere attenzione, stanco di aspettare, lui come altri che hanno affollato l’atrio del reparto. Residenti ma tanti turisti e villeggianti in città, negli altri centri del Basso Molise e Campomarino lido dove in pieno agosto si contano migliaia di presenze. Un’utenza così alta che nonostante la professionalità e l’impegno dei medici e degli infermieri in servizio non si riesce a fronteggiare con una disponibilità di personale che si conta sul palmo di una mano. Tra loro c’è anche chi ha rinunciato alle ferie per evitare ulteriori disagi ma la problematica resta e nei giorni più caldi, in tutti i sensi, il reparto ha mostrato le sue criticità in termini di numeri. Anche per un solo portantino che mentre accompagna un paziente in un reparto, torna al Pronto soccorso e si ritrova cinque persone ad aspettarlo per andare a fare delle radiografie. Risultato l’utente deluso o che abbandona l’ospedale e medici e infermieri stanchi e frustrati. Da qui cresce la preoccupazione e si rinnova la richiesta dei cittadini affinchè il personale venga integrato. Della vicenda si sono interessati anche la parlamentare, Laura Venittelli e il consigliere regionale Filippo Monaco. Nella rivisitazione del piano sanitario – ha affermato la deputata del Pd – non si potrà prescindere dalla considerazione di maggiori esigenze anche in tema di risorse umane da destinare all’ospedale di Termoli, per affrontare le emergenze, e non solo, del periodo estivo con la presenza del turismo costiero”. Secondo il consigliere Monaco “bisogna prestare maggiore attenzione a quello che emerge dall’esperienza di chi vive in frontiera perché a fare i conti solo sulla carta si rischia di perdere il contatto con la realtà viva”.

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