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venerdì, Marzo 29, 2024

Termoli, gas radon alla scuola di via Tremiti. 90 alunni torneranno tra i banchi di un altro istituto

EvidenzaTermoli, gas radon alla scuola di via Tremiti. 90 alunni torneranno tra i banchi di un altro istituto

I dati si riferiscono alle attività di controllo svolte dall’Agenzia regionale per la protezione ambientale dirette a verificare la presenza di radioattività naturale in ambienti frequentati da bambini e non solo. Il piano di monitoraggio è stato condiviso dall’ufficio scolastico regionale con l’adesione dei dirigenti scolastici interessati e ora sta dando i primi risultati.

Tra le varie scuole passate sotto la lente dei tecnici dell’Arpa c’è anche l’edificio di via Tremiti a Termoli dove, in base alle prime analisi effettuate, sono emersi dei valori di gas radon che meritano dei controlli più approfonditi.

Per queste ragioni il sindaco, Antonio Di Brino, ha deciso – in via precauzionale – che all’inizio del prossimo anno scolastico i circa 90 alunni saranno trasferiti in un’altra sede.

Si parla della scuola Principe di Piemonte ma – come spiegato dalla preside, Matilde Tartaglia – si stanno valutando anche altri locali in modo da trovare una soluzione ottimale che possa arrecare meno disagi agli alunni e alle loro famiglie”.

Il radon è un gas radioattivo immesso nell’aria ambiente e proveniente dal decadimento dell’uranio presente nelle rocce, nel suolo e nei materiali da costruzione.

Tende ad accumularsi negli ambienti vicini, dove in alcuni casi può raggiungere concentrazioni tali da rappresentare un rischio significativo per la salute della popolazione esposta.

Il gas radon costituisce oggi in Italia la seconda causa di cancro al polmone dopo il fumo di tabacco. L’esposizione varia in funzione di numerosi fattori quali la natura del suolo, l’area geografica, la tipologia di edificio e gli impianti.

Per tutte queste ragioni, come sta già avvenendo con i controlli effettuati nelle scuole, la prevenzione riveste un ruolo fondamentale.

Il caso della scuola di via Tremiti non deve creare allarmismo – ha osservato la preside Tartaglia, la quale ricorda che i risultati definitivi saranno disponibili tra sei mesi e solo allora si conosceranno le eventuali azioni da intraprendere”.

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