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venerdì, Marzo 29, 2024

Monterdouni. Insegnante scomparsa in Sardegna, parla il fratello: liberatela, prendete me al suo posto

EvidenzaMonterdouni. Insegnante scomparsa in Sardegna, parla il fratello: liberatela, prendete me al suo posto

Neanche per un minuto i familiari hanno creduto all’allontanamento volontario ipotizzato dagli inquirenti. Né a Orosei, in Sardegna, dove da anni si è stabilita Irene Cristinzio; né a Monterdouni, dove vivono la madre di 83 anni e il fratello Michele, dirigente in pensione della Regione Molise, oltre che giornalista pubblicista. É talmente convinto che la sorella sia stata rapita, da arrivare a lanciare questo appello ai suoi ipotetici carcerieri: “Liberatatela, mi consegno io al suo posto. Siamo disposti a tutto, l’importante è che non le facciano del male. Non aveva motivi per allontanarsi volontariamente. Credo che si tratti di un rapimento anomalo. Se fosse stato un sequestro fatto da professionisti, avrebbero già chiesto il riscatto”.  In Sardegna le indagini vanno avanti a tutto campo. Neanche i cani molecolari – impiegati tra l’altro anche nelle ricerche di Yara Gambirasio – hanno trovato tracce dell’insegnante. Nei prossimi giorni a Orosei dovrebbe arrivare anche una sensitiva che lavora per Scotland Yard. Insomma, si fa di tutto pur di trovare una traccia, qualcosa che possa permettere di rintracciare Irene: “L’ultima volta che l’ho sentita, pochi giorni prima della scomparsa, era serena – ha detto ancora Michele. Era venuta anche a Monteroduni per accudire nostra madre. Aveva anche imbiancato casa, dicendo che sarebbe tornata presto. Ho chiamato anche una sua amica: fino alla sera precedente la sua scomparsa, mi ha detto, era tranquilla. Dovevano vedersi il giorno dopo per una passeggiata. Ma poi è scomparsa. Se fosse stata una disgrazia, i cani molecolari, che proprio ieri hanno lasciato Orosei, avrebbero trovato qualche traccia. Gli inquirenti, comunque, continuano a indagare a tutto campo, anche se pensano all’allontanamento volontario. Consegnarmi ai rapitori? Se questo dovesse servire a qualcosa, perché no? Siamo pronti a tutto”.

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