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mercoledì, Dicembre 24, 2025

Indennità dei consiglieri e aumento delle tasse Michele Scasserra: uno schiaffo ai molisani

AperturaIndennità dei consiglieri e aumento delle tasse Michele Scasserra: uno schiaffo ai molisani

L’intervista di Anna Maria Di Matteo

L’ex assessore regionale contesta i due provvedimenti adottati dal Consiglio regionale e invita la classe politica ad un ripensamento, mentre sollecita il governatore a promulgare lo Statuto e a rispettare il vincolo dei quattro assessori posto dalla passata legislatura.

Il caso dell’aumento delle indennità è ormai scoppiato, generando reazioni indignate tra i cittadini ma anche negli ambienti politici. Un provvedimento, quello varato dal Consiglio regionale contro il quale si è schierato un ex assessore della Giunta Iorio, Michele Scasserra. La sua posizione è estremamente netta e soprattutto critica. E parte subito al’attacco:  “Il mio giudizio non può che essere negativo,  perché la gente si aspetta altro e perché non rispetta neanche la decenza. Un provvedimento del genere, assunto lo stesso giorno in cui si decide di aumentare le tasse è un qualcosa di molto, molto negativo. Mi sarei aspettato, anche dalle forze di opposizione o comunque da chi abbia un minimo di buonsenso la richiesta di far immediatamente cancellare l’articolo 7”.

L’articolo 7 è quello che riguarda i portaborse…

“Certo, così si uscirebbe  dall’equivoco, diminuendo di 2.500 euro le indennità. Una diminuzione minima ma che rappresenterebbe comunque un segnale”.

Oltre alle indennità  i temi politici sul tappeto sono anche quelli legati alla compatibilità o meno della figura dell’assessore con quella del consigliere e l’allargamento dell’esecutivo al quinto assessore. Qual è la sua posizione?

“Non sarei contrario alla possibilità di avere venti consiglieri regionali e quattro assessori, perché credo che un assessore difficilmente riesca a svolgere bene il compito dell’assessore e quello di consigliere”.

L’assessore dunque dovrebbe dimettersi dalla carica di consigliere?

“Non parlerei di dimissioni, piuttosto di sospensione”.

E che pensa del quinto assessore?

“Qui il discorso è diverso. Nel corso della passata legislatura il Consiglio regionale ha approvato in seconda lettura lo Statuto che parla di quattro assessori. Non capisco, e chiedo al presidente Frattura di spiegare  perché non lo abbia ancora promulgato e perché l’attuale maggioranza stia lavorando per una revisione diversa da quella che lo scorso Consiglio regionale ha deliberato”.

Lei prima  ha fatto riferimento all’aumento delle tasse, necessarie, ha detto Frattura, per consentire il pagamento dei debiti accumulati dalla pubblica amministrazione nei confronti delle imprese.

“Non c’è dubbio che la situazione sia complicata a livello nazionale e quindi anche a livello regionale, però credo che l’esercizio dell’aumento delle imposte sia la risposta più banale che si possa dare. Aiuta forse a pagare le imprese? Non lo so, è tutto da verificare. Ma ammesso che aiuto ci possa essere è un aiuto di brevissimo termine e dal respiro molto corto. Se si vuole rendere competitivo un territorio, uno dei primi campanelli che suonano e che quindi condizionano anche potenziali e possibili investitori è proprio quello del trattamento fiscale. Credo sia una mossa fortemente sbagliata. E’ stata una mossa molto dolorosa e soprattutto è stata di dubbio gusto decidere gli aumenti delle tasse proprio nel giorno in cui si andava a lavorare, di cesello, sulle indennità dei consiglieri. Credo che questo sia  stato uno schiaffo in faccia ai cittadini”.

Lei è stato assessore  alle attività produttive, anche se per un breve periodo. Come vede la situazione del settore imprenditoriale molisano?

“Siamo in una fase in cui tutti pensavamo di arrivarci diversamente, con un seppur lento cammino di ripresa delle imprese. Ci siamo accorti invece che la durata di questa crisi è davvero inaspettata. Più dura e più mette a durissima prova le imprese. Se vogliamo salvare le aziende dobbiamo essere lucidi e pensare ad azioni mirate, senza rischiare”.

La situazione locale è analoga, fatte le dovute proporzioni, a quella nazionale…

“La situazione è analoga e c’è bisogno, a livello nazionale, come a livello regionale, di una stabilità di governo,  che si poggi su una azione orientata ad una salvaguardia dell’esistente, quindi con rigore ma anche con disponibilità e condivisione”.

Lei pensa che il governo di larghe intese possa dare slancio al Paese?

“E’ una ricetta che anche io e la mia area di appartenenza abbiamo sostenuto e nella quale crediamo”.

Occupiamoci di politica, partendo dal quadro nazionale, soprattutto dopo la condanna di Silvio Berlusconi. Cosa accadrà, quali saranno le conseguenze, secondo lei a livello nazionale ma anche locale?

“La sentenza di condanna di Berlusconi era nell’aria. Non sono sicuramente una persona che fa parte dell’esercito di Silvio ma va riconosciuto obiettivamente c’è stato un accanimento forte nei  suoi confronti. Mi auguro che Berlusconi prima ed il centrodestra poi abbiano, come ha scritto anche Montezemolo, la lucidità di poter riuscire a sopportare  un colpo di questa portata, sperando che ciò non provochi reazioni smodate, ma che consenta al centrodestra di continuare ad appoggiare il  governo Letta che poi  effettivamente è l’unica soluzione. Spero che ciò comunque possa contribuire ad un rinnovamento nella classe dirigente moderata , anche locale, nella quale mi riconosco”.

Cosa pensa dell’iniziativa di Michele Iorio, quella di rifondare Forza Italia nel Molise, sulla scia di quanto intende fare Berlusconi a livello nazionale?

“Credo che Michele Iorio sia stato molto coraggioso nel portare avanti quella iniziativa. Lo spirito che lo ha spinto in quella direzione è giusto. Quello che vuole contribuire a realizzare è qualcosa nel quale ci si può tranquillamente rivedere”.

Lei quindi si rivede in quel progetto politico?

“Mi ci potrei rivedere nel senso che credo sia una delle componenti necessarie affinché i moderati possano tornare a stare insieme. In altri termini, non credo che Forza Italia sarà l’equivalente del centrodestra e sovrapponibile  ad esso o al popolo moderato. Potrà essere una componente”.

La figura di Michele Iorio in questo contesto può rappresentare un valore aggiunto?

“Il contributo di Michele Iorio può essere molto importante.  Stimo Iorio, penso sia una persona di grandi capacità politiche, con grandi doti di mediazione e sono convinto che se questa è la direzione, si possa tranquillamente lavorare insieme. Ma il centrodestra va rinnovato”.

A Campobasso si voterà la prossima primavera per il rinnovo del Consiglio comunale. Le chiedo intanto come vede la situazione politica e poi le chiedo anche quale è il futuro di Michele Scasserra.

“L’elettorato di Campobasso è in buona parte un elettorato moderato a cui va data la possibilità di votare un candidato nel quale si riconosca, nel quale possa avere fiducia. Credo che l’area moderata, che se per comodità vogliamo chiamare centrodestra,  abbia l’obbligo di esprimere una coalizione, candidati che vogliano portare avanti un programma serio, con una progettualità che possa riportare Campobasso alla dignità che il capoluogo di regione merita”.

La seconda domanda: il suo futuro politico qual è?

“Michele Scasserra sicuramente non vuole abbandonare la politica. Fare politica non significa essere sempre in prima linea, candidato o  eletto. Mi trovo benissimo nel movimento di Scelta civica  quale anima di Italia futura. Non sto pianificando una candidatura. Se e quando arriverà il momento Michele Scasserra sarà pronto”.

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