A pochi giorni dalla sentenza del Tar Molise, che ha accolto i ricorsi presentati dal Comune di Castelpizzuto e dai cittadini contro lo sfruttamento e l’imbottigliamento dell’acqua da parte della società Castellina, interviene lo studio legale Colalillo che invita tutti ad abbassare i toni trionfalistici ed attendere l’esito dell’Appello, cioé del Consiglio di Stato. Già in precedenza – ricordano gli avvocati Massimo Di Nezza e Vincenzo Colalillo – in sede penale in un primo tempo aveva determinato il sequestro delle sorgenti che poi si è risolto in una totale vittoria della Castellina con formula piena”. Fatta questa precisazione i legali della società sottolineano come sia loro costume non commentare le sentenze, “sentenze che vanno ben lette – precisano – esaminate nel loro sostanziale contenuto e motivazione. Senza anticipare valutazioni che saranno rimesse al giudice in appello – precisa lo studio Colalillo – in questa sede si deve solo ricordare che alla Regione resta ogni potere valutatito e decisionale, compreso quello del riesame ai fini dell’interesse pubblico a garanzia dei propri provvedimenti adottati”, il riferimento è alle concessioni rilasciate nel tempo alla Castellina. Ed a riguardo lo studio legale Colalillo auspica che la Regione impugni le sentenze del Tar, nell’interesse delle proprie posizioni. “Non è il caso di anticipare i motivi in appello – dicono i legali – ma lascia perplessi la tesi della impossibilità dei presupposti anche se solo in astratto, anche di captazione ed imbottigliamento delle acque da parte della Castellina, lo stesso dubbio sussiste nel ritenere che le acque ritornino pubbliche”. Secondo gli avvocati Colalillo e Di Nezza la società avrebbe diritto al risarcimento del danno nel caso in cui venisse stabilito in via definitiva.
Castellina, i legali della società: le sentenze vanno lette
