Tredici anni di reclusione per omicidio preterintenzionale e maltrattamenti aggravati.
E’ la sentenza emessa dalla Corte d’Assise di Campobasso, oggi, nel primo pomeriggio, a carico di Carmine Galante, il 35enne di Guglionesi accusato della morte della madre, Maria Ciccotti, 57anni, avvenuta il 12 agosto del 2012, dopo due mesi di coma. La donna, secondo l’accusa, fu picchiata selvaggiamente dal figlio, che infierì sul suo corpo anche con un bastone di legno.
La vittima fu abbandonata agonizzante per alcuni giorni, prima di essere trasportata al Cardarelli di Campobasso, dove rimase ricoverata per qualche mese per poi essere trasferita al Vietri di Larino, dove avvenne il decesso. Il Pm Luca Venturi aveva chiesto 18 anni di carcere, convinto della colpevolezza del giovane.
Il collegio giudicante, presieduto da Abate, ha invece riconosciuto le attenuanti generiche, riducendo la pena di cinque anni. Il giovane è stato assolto dal reato di violenza sessuale, assoluzione per altro chiesta anche dall’accusa.
Per il legale dell’imputato, l’avvocato Antonio Cianfaglia Bracone, si tratta di una pena pesante per un processo che a suo giudizio era e rimane indiziario. In attesa di leggere le motivazioni, che saranno depositate entro 90 giorni, ha annunciato il ricorso in appello.
Per il Pm Venturi è stato confermato l’impianto accusatorio, grazie anche alla bontà delle indagini condotte in sinergia tra polizia e carabinieri.




