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sabato, Aprile 20, 2024

Iorio a testa bassa su Patriciello. Colpa sua se abbiamo perso: “Sta nel centrodestra ma con i cognati nel centrosinistra”

AperturaIorio a testa bassa su Patriciello. Colpa sua se abbiamo perso: “Sta nel centrodestra ma con i cognati nel centrosinistra"

di PASQUALE DI BELLO

Si è svolto alla Piana dei Mulini l’atteso incontro tra Michele Iorio e i suoi fedelissimi. Più che della ricostruzione del centrodestra e di Forza Italia, l’occasione è stata propizia per una resa dei conti tra gli ex amici di un tempo. Durissimo l’attacco ad Aldo Patriciello. Secondo Iorio sarebbe lui il vero responsabile della sconfitta del centrodestra alle regionali.

Parafrasando Leo Longanesi, che lo disse del Duce, potremmo dire che “Iorio ha sempre ragione”. E’ infatti difficile dargli torto quando afferma – come ha affermato ieri sera alla Piana dei Mulini – che se il centrodestra ha perso le elezioni la colpa è di Aldo Patriciello. L’europarlamentare del Pdl, com’è noto, alle ultime elezioni regionali si è schierato con la coalizione del centrosinistra e lo ha fatto attraverso il movimento civico “Rialzati Molise”, affidato alla guida di uno dei suoi cognati, l’ex presidente del Consiglio Regionale, Mario Pietracupa, e che ha eletto in Regione ancora un altro cognato di Patriciello: Vincezo Cotugno. Questo non lo diciamo né noi né Iorio, lo dicono semplicemente i fatti: acclarati, certificati, confermati dal responso delle urne. Ai fatti, per la prima volta, Iorio ha poi aggiunto ieri alla Piana dei Mulini un commento al vetriolo: “Non si può stare col corpo nel centrodestra e con i cognati nel centrosinistra”. Più chiaro di così il messaggio non potrebbe essere e, se Iorio potesse, di certo aggiungerebbe alla scritta mussoliniana che campeggia sul Palazzo delle Esposizioni all’Eur che l’Italia oltre ad essere un posto di poeti, artisti, eroi, santi, pensatori, scienziati, navigatori e trasmigratori è anche un Paese di cognati. O almeno lo è il Molise: una sorta di cognatocrazia a cui l’ex governatore attribuisce la débâcle del centrodestra.

E’ questo, in sintesi, l’aspetto più significativo della kermesse che si è tenuta a Colle d’Anchise e che, a noi, più che la Piana dei Mulini è parsa la piana dei fucili. Passati politicamente per le armi, oltre a Patriciello, sono stati anche il coordinatore regionale del Pdl, Ulisse Di Giacomo, è l’ex assessore regionale Gianfranco Vitagliano. Nel plotone d’esecuzione molti volti noti del centrodestra: Filoteo Di Sandro (Fratelli d’Italia), Rosario De Matteis (presidente della Provincia di Isernia), Luigi Mazzuto (presidente della Provincia di Isernia a presidente provinciale della pentria), Nicola Cavaliere (consigliere regionale Pdl), Antonio Di Brino (sindaco di Termoli), Pierluigi Lepore (presidente provinciale Pdl – Campobasso). Un drappello di fucilieri che hanno sforacchiato a  dovere i malcapitati.

Per il resto, Piana dei Mulini 2 c’è parsa più la riunione di un correntone democristiano che l’adunata del centrodestra. Presenti tra le 250 e 300 persone, un buon risultato se si considerano i tempi che corrono e le mazzate che corrono insieme ai tempi. Perché se una cosa è chiara nel centrodestra è che da quelle parti non è chiaro nulla e, in questo buio tenebra, le mazzate si sprecano. Chi voglia farsene un’idea, dia un’occhiata al testo della diretta che il Giornale del Molise ha organizzato dalla Piana dei Mulini. Mazzate, per dirla in gergo, “a tonn”, a tutto tondo.

C’è parso proprio questo il punto debole della manifestazione, il proporsi di ricompattre il centrodestra attorno a Forza Italia e poi menare sciabolate, fendenti e colpi di mazza da baseball per mozzare teste. Per il resto, per dovere di cronaca e d’onestà, dobbiamo dire che Iorio conferma d’essere quello che è: un leader dotato di una dose massiccia di carisma. Attorno a lui un popolo festante composto da gente qualunque e amministratori che non si stupirebbe più di tanto se vedesse l’ex governatore camminare sulle acque, tant’è l’attesa messianica che attorno a Iorio si crea. Questa attesa, palpabile, c’era anche ieri sera in quella platea composta da sindaci, assessori, rappresentanti dei blocchi sociali più disparati (dai bancari ai cassintegrati) e quadri di partito. Pochi i giovani e gli imprenditori, quelli per capirci che Berlusconi ha indicato come materiale umano per rifondare Forza Italia.

Adesso è andata, Piana dei Mulini è finita ma non è finita la guerriglia nel centrodestra. Un appuntamento già fissato sul ring romano è quello di oggi, quando alla presenza dell’arbitro capitolino Denis Verdini si accingeranno a pugilare tra loro Iorio, Patriciello, Di Giacomo e De Camillis. Sarà interessante sapere quel che accadrà, specie quando sul quadrato di gara si ritroveranno Iorio e Patriciello. Il primo match, quello della Piana dei Mulini, si è concluso con un KO alla prima ripresa di Iorio sull’europarlamentare. Vedremo come finirà adesso la rivincita. Insomma, il Molise oltre ad essere un posto di cognati è, per Iorio e i suoi, anche un posto di boxer.

Poscritto. Impeccabile quest’anno l’abbigliamento di Iorio. Camicia azzurra e senza cravatta sotto un completo fumo di Londra. Archiviata per sempre la Robe di Kappa.

 

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