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lunedì, Dicembre 22, 2025

Termoli Jet, nove rinvii a giudizio, ma incombe la prescrizione

AttualitàTermoli Jet, nove rinvii a giudizio, ma incombe la prescrizione

di Giovanni Di Tota

Il destino racchiuso in quel nome, Termoli Jet. Doveva assicurare, il catamarano pagato 8 milioni di euro, un collegamento veloce tra il Molise e Ploce.

La vicenda è invece finita in tribunale e i protagonisti dovranno subire il processo per truffa aggravata. Con l’ex presidente della Regione Michele Iorio, compariranno in aula in veste di imputati Antonio Chieffo, Rosario De Matteis, Filoteo Di Sandro e Michele Picciano. In pratica l’intera giunta in carica nel 2005, quando l’esecutivo votò le delibere del catamarano Termoli Jet.

Insieme a loro anche il dirigente della Regione Domenico Pollice e Giuseppe e Paolo Larivera, titolari dell’omonima azienda di trasporti, alla quale nella ricostruzione del sostituto Fabio Papa il governo regionale assicurò un ingiusto vantaggio.

Ma anche il passaggio nelle aule di giustizia rischia di essere altrettanto rapido, a causa della prescrizione che incombe a qualche settimana dall’avvio della prima udienza, fissata dal Gup Margherita Cardona Albini il 27 settembre.

Sarà difficile arrivare alla sentenza prima che il reato si estingua, visto che entro la fine di ottobre, metà novembre al massimo, a seconda dei calcoli delle parti, anche la truffa andrà in archivio.

La stessa sorte, infatti, è toccata ai reati di falso ideologico e abuso d’ufficio già prescritti la scorsa primavera. Ma proprio su quella prescrizione, motivata dal giudice Elena Quaranta, si soffermano le attenzioni della procura: in quelle pagine, sostiene l’accusa, c’è la conferma che quei reati sono stati commessi. Il massimo risultato per il pubblico ministero sarebbe quello di una sentenza entro la fine dell’anno.

Ma la sensazione generale, ormai, è che nella fase preliminare si sia perso tempo prezioso. A giugno il gup Scarlato, aveva annullato i rinvii a giudizio chiedendo al pm di riformulare meglio i capi di imputazione, poco chiari. Un imprevisto che ha ancora una volta accomunato il processo alla nave veloce, da qualche anno inutilizzata e ferma all’ancora nel porto di Termoli.

 

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