6.1 C
Campobasso
lunedì, Dicembre 22, 2025

Se non ora quando … 2. Costanza Carriero (PD) replica a Romano

AttualitàSe non ora quando ... 2. Costanza Carriero (PD) replica a Romano

di Costanza Carriero

Prendo spunto da quanto recentemente pubblicato da Massimo Romano, che ha deciso di intervenire a gamba tesa su una serie di problematiche regionali, partendo dalla non presenza di quote rosa in Giunta.
Vero! Indiscutibilmente vero, ma l’ex Consigliere regionale – a mio avviso – avrebbe dovuto fare una disamina diversa o comunque attaccare il centrosinistra (quello che lui ha sempre definito in modo dispregiativo centrodestrasinistra, la cui etichettatura rifuggo e respingo al mittente) in modo diverso e non facendosi scudo di noi “povere donne” che tentiamo di fare politica in un mondo maschilista.

Quello che è stato trovato in Regione, dopo quasi 12 anni di governo di destra abituato ad usare soldi pubblici in modo quanto meno particolare, lui dovrebbe saperlo bene viste le tante battaglie e denunce fatte. E se è così, dovrebbe anche sapere, dopo 7 anni di consiliatura in cui è stato sempre presente, e durante la quale è riuscito a smuovere ben poco le storture perpetrate nel tempo, che nessuno – nemmeno il Presidente Frattura – ha la bacchetta magica per rendere tutta una Regione Molise migliore con un sol colpo.

Ma questo mi interessa poco, avendo la certezza che la squadra di giunta decisa dal Presidente sarà all’altezza del delicato e difficile compito che l’aspetta, stiamo vedendo i primi risultati e presto ne vedremo di molto tangibili.
Quello che invece mi interessa, e mi appassiona, è rispondere alle accuse mosse da Romano, visto che ha tirato in ballo le donne di PD e SEL; mi sono candidata alle ultime regionali convintamente, ho veramente creduto nel progetto – credendoci ancora – di recuperare gli anni persi in questa Regione per errori politico-amministrativi, per clientelismo alla stato puro che ha inserito ai vertici di questo o quel “posto” gente incapace, inetta o semplicemente obbediente ad un’unica affermazione: “sissignore”.
Il listino è stato fatto tenendo in conto i partiti? Certo, ma questo Romano forse non lo condivide perché lui non ha partito, lui è leader di un movimento locale e decide da solo.

Sicuramente avrei apprezzato di più il Presidente Frattura se avesse deciso autonomamente sui nomi, una volta concordata l’assegnazione ai partiti del listino, ma questo non significa che vada “bastonato” per non averlo fatto.
Cosa diversa è non avere inserito nessuna donna in Giunta, questa si che la reputo una mancanza grave, se non altro per una forma di rispetto delle donne che si sono candidate per il cambiamento e si sono spese con coerenza durante la campagna elettorale. Si sa, però, che il Molise è ancora ostaggio del retaggio culturale in cui viviamo e che ci vede, come donne, accanto al focolare. Invece noi siamo brave ad organizzare, abbiamo la capacità di risolvere i problemi, in alcuni casi siamo più preparate professionalmente di tanti maschietti, abbiamo la concretezza di affrontare questioni spinose, siamo lavoratrici instancabili, facciamo l’alba per controllare che tutto sia a posto senza lamentarci mai di nulla per poi ricominciare a lavorare dopo poche ore di sonno (addormentandoci su una pila di manifesti come è capitato a me dopo quasi 24 ore senza sonno la notte precedente la presentazione delle liste) e, soprattutto, siamo leali….
Qualità che in politica molti uomini, anche nel mio partito, non hanno.
Ed è questa lealtà che, almeno nel mio caso specifico, non mi ha portato ad alzare barricate in nome di una quota rosa calata dall’alto solo perché tale.
È in nome di questa lealtà, che ritengo di continuare a dare il mio contributo – per quanto possibile – per il raggiungimento dell’obiettivo prefissato di risollevare questa Regione, una volta per tutte, dopo anni di buio e degrado morale, etico e finanziario.

È in nome di questa lealtà che non ha senso bussare per pretendere incarichi solo perché donna… e come ho avuto modo di affermare in altre occasioni, non si deve chiedere, si deve meritare, anche se poi si inserisco dinamiche e logiche diverse che fanno passare in secondo piano – purtroppo – il merito.
Anche durante la mia campagna elettorale ho adottato questa mia convinzione e non ho bussato a casa di nessuno, non ho sguinzagliato familiari assillanti per le case del mio paese – al contrario di altri – non ho chiesto la “restituzione di favori” (perché i miei sono fatti con il cuore), non ho “ricordato” a nessuno di quando ha avuto bisogno di me e io c’ero… questa è la mia politica, la nuova politica, questo è il nuovo modo di fare che deve (e non uso appositamente il condizionale con il dovrebbe) rendere consapevole il cittadino di utilizzare il suo diritto/dovere di voto in modo libero, senza condizionamenti di nessuno.

In nome di questo ho ottenuto 912 voti validi, oltre a tanti annullati, senza l’aiuto di nessun maschietto “accreditato politicamente” perché probabilmente una donna tenace avrebbe rotto alcuni equilibri (per non dire altro, non essendo scurrile di natura ed essendo una signora educata).
Durante la campagna elettorale noi donne candidate, 43 tra i vari schieramenti, siamo state invitate ad un incontro con la Consigliera di Pari Opportunità. Eravamo presenti solo in 6! Ci sarà stato un motivo!
E allora, forse non è ancora arrivato il tempo di dare credito alle donne (?!?!), forse non veniamo ritenute capaci dai vertici o comunque siamo fastidiose come delle mosche o semplicemente perché per una di noi (donne) che entra esce uno di voi (uomini) e questo, sappi caro Massimo, è un deterrente più forte di tutta la meritocrazia e le quote rosa del mondo!
Nel frattempo continuo a svolgere il mio ruolo di Tesoriere regionale, con fatica per via di alcuni eletti che hanno il “braccino corto” (troppo!) e soprattutto quello di Coordinatrice di Area Democratica, una delle famose correnti all’interno del PD che ha sempre sostenuto con lealtà (si, sempre la famosa lealtà) il Segretario nazionale e regionale ma anche quella corrente che ha avuto il coraggio di candidare – ed eleggere – tante donne in Parlamento.

Insomma, caro Massimo Romano, non mi ritrovo nella prima delle tue ipotesi sul silenzio delle donne per la mancata quote rosa, non aspirando a nessun incarico e non avendolo mai chiesto e sono sicura che non ti riferivi a me, quale unica donna PD candidata alle regionali; amo il mio lavoro e non ho necessità di incarichi per sbarcare il lunario – a differenza di altre e di altri – ma soprattutto amo la libertà di non stare sul libro paga di nessuno.
Non mi ritrovo nemmeno nella tua seconda ipotesi, perché non mi vergogno di intervenire sull’argomento, ma nei termini di cui sopra.
Stare in silenzio non è segno di codardia o di essere piccatamanontroppo , si tratta di avere una dignità che a molti manca e che tale mancanza non fa stare in silenzio!

Ultime Notizie