Malata di Sla, il giudice autorizza la cura Vannoni. E’ il primo caso in Basso Molise

Con un’ordinanza, il giudice del lavoro del Tribunale di Bari, Assunta Napoliello, ha autorizzato una donna di Termoli affetta da una grave malattia neurodegenerativa, la Sla, a fare ricorso alla terapia che utilizza le cellule staminali conosciuta come “cura Vannoni”.Si tratta del primo caso di ricorso accolto dal magistrato per un paziente del Molise. A presentarlo l’avvocato, Rocco Gruosso, che nell’atto ha manifestato la necessità di ricorrere alla cosiddetta cura compassionevole, ovvero la possibilità di utilizzare terapie per le quali non è stata completata la fase di sperimentazione.Ora in sostanza il giudice ha ordinato agli Spedali civili di Brescia di somministrare il trattamento secondo il metodo Stamina. Una procedura, non ancora riconosciuta dalla comunità internazionale, che si basa sull’estrazione delle cellule staminali adulte dai pazienti, nella loro incubazione e quindi nella nuova infusione delle cellule nell’organismo al fine di migliorare le condizioni di salute della persona. Quando ho appreso dell’accoglimento totale del ricorso – ha commentato il legale – per un attimo gli occhi sono diventati lucidi e ho pensato alla signora e alla sua famiglia. Per loro – ha aggiunto l’avvocato Rocco Gruosso – è stata una grande vittoria, nonostante l’impaccio nell’articolazione della parola la signora mi ha ringraziato con tutta se stessa”.Nelle prossime settimane la donna di Termoli saprà quando potrà raggiungere la struttura Brescia per seguire la terapia secondo il metodo Stamina. Una “cura” al centro di polemiche e prese di posizione tra chi difende il diritto alla salute e alla qualità della vita del malato e chi invece giudica controverso il metodo. Ad agosto, dopo diversi rinvii, dovrebbe partire la sperimentazione ufficiale