di Giovanni Minicozzi
Oltre ventimila famiglie del Molise, ovvero circa 70mila residenti nelle “Terre del Sacramento”, sono sulla soglia della povertà. La notizia è fresca di giornata, anzi è di poche ore fa. L’ha diffusa l’Istat, sottolineando che il dato in un anno è cresciuto di oltre due punti, passando dal 18,2% del 2011 al 20,5 del 2012. Paradossalmente, nelle stesse ore, per pura coincidenza, la Prima Commissione di palazzo Moffa ha dato il via libera al disegno di legge sui tagli, si fa per dire, alle indennità dei consiglieri e al finanziamento dei Gruppi. A dire il vero sui Gruppi è da registrare una sforbiciata più consistente e, soprattutto, un obbligo di maggiore trasparenza che in futuro dovrebbe limitare le spese pazze. Comunque la busta paga dei consiglieri sarà composta da tre voci: indennità di carica da 5.500 euro lordi; indennità di mandato da 2.700 euro lordi; rimborso spese per l’esercizio del mandato corrispondente a 5.300 euro netti. In totale, dunque, sono 13.500 euro al mese, solo parzialmente tassati, e si riferiscono al presidente della Giunta e a quello del Consiglio. L’indennità di funzione invece scende gradualmente per assessori, Ufficio di presidenza, presidenti di commissione e capigruppo, fino a raggiungere il minimo di 11.200 euro, sempre parzialmente tassati per i consiglieri semplici. Tra l’altro, resta da capire se verrà soppresso l’articolo 7 della Finanziaria 2002 che prevede ulteriori 2.500 euro netti mensili per ciascun consigliere. La proposta, licenziata a maggioranza dalla Commissione, con l’astensione del centrodestra, si riferisce ovviamente agli importi massimi stabiliti dal decreto Monti e demanda all’Ufficio di presidenza la decisione finale sulle singole voci della busta paga. Non c’è che dire: mentre i molisani piangono sulla loro povertà, gli inquilini di palazzo Moffa ridono con le loro indennità.
