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martedì, Aprile 23, 2024

Di Lucente contro Iorio e Mazzuto: Piana dei Mulini sarà la Caporetto del centrodestra

EvidenzaDi Lucente contro Iorio e Mazzuto: Piana dei Mulini sarà la Caporetto del centrodestra

“Piana dei mulini due per rilanciare la coalizione? Mi vien da ridere: io la chiamerei piana della macerie, oppure Caporetto molisana: in due anni questi dirigenti hanno distrutto il centrodestra”. È stato forse questo il passaggio piu’ forte della conferenza stampa di Florindo Di Lucente, convocata proprio per parlare della sua estromissione dalla giunta provinciale di Isernia. All’incontro hanno partecipato anche alcuni suoi ex collaboratori, l’ex assessore Angelo Iapaolo (anche lui rimosso da Mazzuto) e il presidente del consiglio provinciale Lauro Cicchino. Né sono passate inosservate le presenze di Cosmo Galasso e Remo Di Ianni, suoi compagni di viaggio quando fu fondato il movimento Progetto Molise. Ufficialmente anche loro erano lì solo per esprimere solidarietà all’amico, ma non è detto che ci sia dell’altro, ossia un tentativo di “dirottare” Di Lucente verso quel centrosinistra che ha già accolto tanti esponenti in fuga dal centrodestra. Ma ecco alcuni passaggi della conferenza stampa: “Dico subito che non pensavo di meritare una estromissione dalla Giunta provinciale, neanche per le cosiddette motivazioni politiche che sono state addotte e sono molto amareggiato per essere stato trattato in questo modo, per aver avuto il benservito dopo 14 anni di onorata carriera politica, di cui nove in Provincia, e dopo essermi speso politicamente ed elettoralmente per portare acqua prima al mulino del Presidente Mazzuto, contribuendo alla sua elezione, e poi a quello dello stesso Iorio, al quale ho portato i miei 1300 voti alle scorse elezioni regionali”. E ancora: “Mi chiedo quale credibilità potrà sostenere il messaggio di rinnovamento che Iorio vuole lanciare nella imminente riunione che sta organizzando alla Piana dei Mulini se poi si continuano ad avallare metodi sbrigativi e brutali finalizzati solo a soddisfare pretese di poltrone. Un centrodestra asservito solo a smanie di potere e al più palese familismo amorale non mi appartiene più e credo non appartenga più a quanti come me credono che il suo rilancio passi invece per la selezione di una classe politica degna, cosciente, credibile e responsabile. Non posso biasimare, anzi, esprimo comprensione per quegli amici di centrodestra che, per continuare a fare politica, si sono visti costretti a cambiare schieramento. La mia estromissione dalla Giunta è poi il prezzo iniquo pagato alla mia intensa e specchiata attività di amministratore provinciale nei settori più diversi. Ho dato sempre tutto ciò che potevo e ho portato alla Provincia di Isernia risultati egregi: è mortificante, anche dal punto di vista umano, vedere l’impegno ripagato col disprezzo. Seppure fossero accettabili le ragioni addotte, cioè il dover gratificare qualcuno di un ruolo assessorile, in politica e nella vita non si dovrebbe mai ignorare che favorire qualcuno comporta sempre il dover calpestare i diritti e la dignità di qualcun altro”. “Molti Amministratori provinciali mi hanno espresso stima e solidarietà: li ringrazio per questo. Ma la situazione amministrativa della Provincia è tale che sono piuttosto io a dover dare la mia solidarietà a Giunta e Consiglio: sono coloro che restano ad avere realmente bisogno di sostegno morale per dover affrontare una situazione economica e organizzativa a dir poco preoccupante. Non so per quanto ancora avrei potuto assistere inerme al differimento spregiudicato e irresponsabile di questioni urgenti che mettono a repentaglio i servizi essenziali che la Provinciadovrebbe assicurare ai territori amministrati. La drastica riduzione dei trasferimenti statali, che ha colpito indistintamente tutte le Province italiane, avrebbe imposto una seria riflessione sulle manovre da apportare al nostro bilancio:sarebbe stato moralmente doveroso, prima di ipotizzare che si aumentassero ulteriormente le tasse ai cittadini – come pure qualcuno suggeriva al Presidente di fare – tagliare le cosiddette “spese rigide”, in primis costi della politica, costo e numero dei dirigenti. E andava fatto in fretta, perché ogni giorno che passa tali spese continuano a erodere le poche risorse, insieme alle speranze di sopravvivenza dell’Ente. Sono tante le Province che hanno adottato questi provvedimenti, approvando celermente il bilancio per non paralizzare gli enti stessi; invece la Provincia di Isernia sta facendo la cosa peggiore: rimanere inerte. Ringrazio i miei Elettori. Qualcuno però dovrebbe loro delle scuse, visto che sono stati defraudati di un diritto di rappresentanza all’interno dell’amministrazione provinciale: sono stato nominato assessore per essere il primo eletto della mia lista e oggi, con un sorriso amaro, vedo prendere il mio posto in Giunta da chi era entrato in Consiglio solo grazie alla mia decadenza per la nomina ad assessore. Purtroppo questo è consentito da una legge ingiusta. Oggi non so dire se il mio è un addio alla politica; forse è soltanto un arrivederci a tempi migliori, quando a calcarne le scene saranno persone degne di onorarla”.

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