Un provvedimento, spiegano dalla ex Cattolica, che si è reso necessario per il taglio dei posti letto da 180 a 129.
Alla fine sono 45 i dipendenti della Fondazione Giovanni Paolo II di Campobasso in procinto di perdere il posto di lavoro. Il Consiglio di amministrazione della struttura sanitaria ha deciso di far partire le lettere di licenziamento per le unità in esubero. Un provvedimento, spiegano dalla ex Cattolica, che si è reso necessario per il taglio dei posti letto da 180 a 129, ma necessario a salvaguardare la sopravvivenza del Centro e degli oltre 400 lavoratori diretti più l’indotto.
I licenziamenti diventeranno operativi alla fine di ottobre dopo un periodo di mobilità. Colpa di un decreto del 2011 dell’ex struttura commissariale sulla Sanità in Molise, spiegano i vertici della Fondazione, con il quale sono stati ridotti a 129 i posti letto. Una decisione che ha abbassato le entrate della ex Cattolica, aggiungono dal Consiglio di amministrazione, e che, nonostante la riduzione operata nel frattempo sui costi di beni e servizi, ha comportato necessariamente una riduzione del budget per il personale.
Per la Fondazione Giovanni Paolo II, i posti letto attuali implicano un esubero di oltre 50 infermieri. Ma anche con i licenziamenti annunciati, la struttura sanitaria ha confermato di essere in regola nel garantire i livelli di assistenza previsti dalla legge. La Fondazione ha chiamato in causa la Regione Molise per non aver trovato, fino a questo momento, una soluzione alternativa per poter evitare i licenziamenti, anche se i tagli alla spesa sanitaria locale sono stati imposti dal governo nazionale. Intanto, però, il nuovo Piano sanitario regionale è fermo al palo, così come l’ipotesi di riorganizzare il settore integrando alla ex Cattolica le attività e le funzioni dell’ospedale Cardarelli.
La Fondazione ha proposto ai sindacati anche un accordo di solidarietà con una riduzione dello stipendio ai dipendenti ma in grado di garantire a tutti il posto di lavoro. La proposta non è stata accettata. La decisione di procedere con i licenziamenti è stata presa con grande sofferenza, hanno affermato i vertici della struttura, ma è servita a evitare di mettere in pericolo l’intera sopravvivenza del Centro. I 45 lavoratori che si avviano a perdere il posto avranno comunque priorità assoluta in caso di nuove future assunzioni. Su questo punto c’è la promessa della stessa Fondazione. Giovedì alle 10:30, intanto, l’assessore regionale al Lavoro, Michele Petraroia, ha convocato una riunione urgente per discutere dei licenziamenti annunciati.