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domenica, Dicembre 21, 2025

Settore edile in ginocchio: l’Acem incalza la Regione e il Governo

AperturaSettore edile in ginocchio: l'Acem incalza la Regione e il Governo

 di Anna Maria Di Matteo

Il settore dell’edilizia è ormai in ginocchio. Ed il Molise soffre maggiormente gli effetti della crisi, rispetto alle altre regioni italiane. L’Acem, l’associazione costruttori edili del Molise lancia l’allarme e lo fa nel corso di una conferenza stampa: negli ultimi tre anni il Molise si sono persi quattomila posti di lavoro. Le ore lavorate da 5 milioni e 800 mila del 2009 sono passate a 2 milioni. Le imprese non più iscritte agli enti bilaterali sono 300. Cifre che non lasciano spazio ad altre interpretazioni: la situazione è catastrofica. E l’Acem chiede alle istituzioni, locali e nazionali di intervenire, prima che sia davvero troppo tardi.  I vertici dell’associazione  avevano lanciato una sorta di ultimatum: se nel giro di pochi giorni non fosse arrivato lo sblocco delle risorse da parte della Pubblica amministrazione, sarebbero partiti i primi licenziamenti. Il presidente dell’Acem, Corrado Di Niro, ha incontrato il consigliere regionale delegato alla ricostruzione, Ciocca e il direttore dell’Agenzia regionale di Protezione civile, Tamburro per fare il punto della situazione. Entrambi hanno manifestato l’intenzione di risolvere il problema in tempi rapidi. Va detto che solo le imprese molisane iscritte all’Acem vantano crediti nei confronti della Pubblica amministrazione per oltre dieci milioni di euro. Soldi che restano ancora bloccati. Da qui la ferma presa di posizione degli edili che si dicono  costretti, loro malgrado, a dover ridurre il numero degli addetti qualora la situazione dovesse rimanere così com’è. Intanto i vertici dell’associazione hanno partecipato ad un incontro a Roma al termine del quale hanno incontrato il ministro Lupi ed il vice ministro De Luca. «Il governo prenderà a cuore la nostra situazione – ha detto Di Niro – partendo dalla reintroduzione della legge sulle anticipazioni che consentirà alle aziende di ottenere liquidità per avviare i cantieri». Insomma uno spiraglio, seppure molto flebile, sembra essersi aperto. Ma il tunnel è ancora lungo.

 

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