Il colpo del 6 dicembre del 2011, ai danni della Banca popolare di Novara, a due passi dal tribunale di Isernia, fruttò 19mila euro. Nonostante le telecamere, i due rapinatori agirono con estrema disinvoltura. Entrarono nell’istittuo come due normali clienti, senza corprirsi o camuffarsi il volto. Tirano fuori una pistola, rinchiusero il cassiere nel bagno, svuotarono le casse e con tutta la calma di questo mondo si allontanarono, facendo perdere le proprie tracce. Almeno fino a oggi: grazie alle indagini condotte dal nucleo investigativo dei Carabinieri del comando provinciale di Isernia, coordinati dal comandante Visidoro Tella, sono state eseguite due ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di Antonio Condello, 49 anni, di Napoli, e di Vincenzo Benedetto, 40 anni, anche lui residente nel capoluogo di regione campano. Attualmente sono rinchiusi nel carcere di Poggioreale. I particolari sulle indagini condotte in questi mesi dall’Arma sono stati illustrati dal procuratore capo Paolo Albano. I due rapinatori sono stati individuati grazie ai fotogrammi ricavati dalle immagini registrate dalle telecamere dell’istituto di credito e successivamente inseriti nella banca dati informatica delle forze dell’ordine, dove sono cioè schedate le persone con precedenti. La ricerca ha dato i suoi frutti. Su quelle persone (“veri e propri professionisti della rapina”, così li ha definiti il procuratre capo Paolo Albano) stavano indagando anche i carabinieri di Ischia, dove agli inizi del 2012 e nel mese di maggio di quest’anno i sospettati avevano messo a segno altri due colpi. Data la loro pericolosità e la possiiblità di reiterazione del reato, il Gip di Isernia ha deciso di accogliere le richieste di custodia cautelare proposte dalla procura.