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venerdì, Dicembre 19, 2025

Di scopo o no sempre tasse sono

Diritto e fiscoDi scopo o no sempre tasse sono

di Alessandro De Nicola

Hollande ne vuole una sui tablet per finanziare la cultura. Lazio e Lombardia sugli aerei per combattere il rumore. Di rado però queste imposte servono alla causa. E per di più restano

Puoi mettere il rossetto al maiale, ma rimane pur sempre un maiale. “Lipstick on a pig” è una classica espressione americana che serve a ricordare che in alcuni casi, per quanto tu possa imbellettare certe persone o cose, la loro sostanza sgradevole non cambia.

Ecco, leggendo della grandiosa idea del presidente francese François Hollande di istituire una tassa sugli smartphone e i tablet per finanziare la cultura, l’immagine che mi è venuta in mente è proprio quella del rossetto su Gimmy, Timmy e Tommy. Per la verità, già il titolo del rapporto commissionato dal presidente per decidere il da farsi era irritante: “L’acte II de l’exception culturelle française”. Che i cugini transalpini siano convinti di una loro qualche superiorità intellettuale non è una novità, ma che per mantenerla tale sia necessario ricorrere al fisco è una baggianata.

Questo tipo di imposte vengono comunemente chiamate tasse di scopo e assumono varie forme. Ad esempio, quella sui televisori è destinata in Italia a pagare il servizio pubblico Rai. La nostra imposta di soggiorno, poi, è destinata a finanziare interventi in materia di turismo, con piena e assoluta discrezionalità della burocrazia che ne amministrerà i proventi.

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