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venerdì, Marzo 29, 2024

“Granmanze”, la FAO smentisce il senatore Ruta. Le mucche inquinano più dei trasporti

Apertura“Granmanze”, la FAO smentisce il senatore Ruta. Le mucche inquinano più dei trasporti

di PASQUALE DI BELLO

Si torna a parlare del progetto Granmanze, un argomento che ha già scatenato molti dubbi e polemiche. Un rapporto della FAO del 2006 dimostra come il settore zootecnico sia tra le principali cause di inquinamento. Dati e analisi, quelli prodotti dall’organizzazione delle Nazioni Unite, che impongono una seria riflessione. A rischiare maggiormente sono i comuni di San Martino in Pensilis e Guglionesi, individuati per l’insediamento delle manze da svezzare.

Secondo un rapporto della FAO, alle flatulenze delle mucche si deve il 18% dei gas a effetto serra del pianeta. Un valore devastante. Si resta letteralmente interdetti nell’apprendere che il settore zootecnico produce più inquinamento dei trasporti, per non dire dell’altro devastante effetto sull’ambiente, essendo una delle principali cause di degrado del suolo e delle risorse idriche. Non lo diciamo noi – ripetiamo – ma lo afferma la FAO, l’organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, e per quanto il senatore e presidente del Pd regionale, Roberto Ruta, si smanichi e s’affaccendi a rassicurare i molisani, la sua difesa d’ufficio del progetto Granmanze ci puzza assai. E, visto l’argomento, non potrebbe essere diversamente.

Ruta è stato a parlare a Termoli e ai termolesi ha detto che sono salvi, il chilometro quadrato che occorre per svezzare diecimila manze provenienti dall’Emilia verrà individuato tra Guglionesi e San Martino in Pensilis. Ovvero nel cuore del basso Molise. Tutto questo, in cambio di una sessantina (ma anche meno) di posti di lavoro che, considerando il personale che si porterà dietro la Granarolo (l’azienda che ha sviluppato il progetto), si ridurranno a poche decine per pochi privilegiati. Anzi, ci sorge il sospetto, per pochi raccomandati. Puzza infatti – perdonate la ripetizione – di conventicola veterocomunista (quella delle Coop tutte belle, immacolate e buone) l’attivismo smodato del PD che, sull’argomento, si sta muovendo come un trattore. Ruta non è comunista, tutt’altro, è un democristiano di marca dorotea, ma non c’è niente di peggio quando i democristiani mescolano i propri difetti a quelli dei compagni. Vedi Prodi, tanto per capirci.

Sempre il settore zootecnico, è responsabile del 37% di tutto il metano prodotto da attività umane. Le mucche, o le manze se preferite, hanno notoriamente quattro stomaci come certi politici e, ruminando di continuo (come certi politici), saturano l’aria con esalazioni al metano. Questo, per restare ai dati, contribuisce al riscaldamento dell’ambiente ben 23 volte in più di quanto faccia il biossido di carbonio (Co2). Inoltre, l’ammoniaca prodotta da altre e comprensibili esigenze fisiologiche delle incolpevoli bestie, è pari al 64% di tutta quella prodotta sempre da attività umane e contribuisce in maniera pesante al fenomeno delle piogge acide. Infine  l’inquinamento delle falde acquifere, di superficie e più profonde, dovute (citiamo sempre il rapporto) al fenomeno dell’eutrofizzazione , cioè dalla presenza abnorme di biomassa vegetale.

Ma al PD, evidentemente, ne sanno più della FAO. Ultimamente scarsi in politica, con manze, manzette e gran manze, stanno ritrovando una loro identità. Zootecnica, ma pur sempre una è. In fondo, tra la stalla politica e quella vera, è decisamente preferibile la seconda. Ma detto questo, e fuor di canzonatura, è di tutta evidenza che questo progetto, nei suoi dettagli, lo conoscono solo alla Granarolo e al PD. Vorremmo, se possibile, conoscerlo in copia anche noi come i cittadini di Guglionesi e San Martino che s’apprestano all’appestamento insieme a tutto il basso Molise. Pare che Antonio Di Brino, sindaco di Termoli, abbia tirato un sospiro di sollievo nell’apprendere che le manze scanseranno il suo territorio, ma non è un buon motivo per rallegrarsi. In linea d’aria (se ci capiamo) da Guglionesi – San Martino a Termoli il tratto è breve. Farebbe bene quindi, Di Brino, a mantenere il punto ed ergersi a paladino del basso Molise. Gli farebbe bene anche in termini elettorali, visto che il prossimo anno a Termoli si voterà. Ma questo è un altro capitolo.

Restiamo alle manze e alle loro produzioni quotidiane, che non sono solo gas ma anche liquami. Bene, anche su questo al PD hanno le idee chiare. In un primo momento – ci hanno detto in conferenza stampa – che questo tipo di “merce” doveva tornare al nord e quindi, verosimilmente, prendere l’autostrada al casello di Termoli e viaggiare verso l’alta Italia. Ora, invece, l’oro marrone dovrebbe prendere la via della Basilicata, questo a detta sempre del senatore Ruta. Vorremmo a questo punto capire se, tra le tante intenzioni del parlamentare molisano, c’è anche quella di trasformare la Bifernina (o la futura autostrada del Molise) in un letamaio viaggiante.

Lo confessiamo, alla fine di questo pezzo ci sentiamo storditi. Sarà il caldo, sarà l’afa o saranno i gas e le manze? Con la scusa di dare lavoro a pochissima gente, non vorremmo che per cavarci fuori dal letame finissimo per trovarci sommersi fino al collo. De Andrè cantava: “dai diamanti non nasce niente, da letame nascono i fiori”, ma si sbagliava. Qui da noi, dal letame nascono solo i guai e la fine annunciata del basso Molise è solo uno di questi.

 

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