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venerdì, Maggio 3, 2024

Bregantini: “La Gam non si può e non si deve chiudere”

AperturaBregantini: "La Gam non si può e non si deve chiudere"

Forte appello dell’arcivescovo  di Campobasso –Bojano  mons. Giancarlo Bregantini al mondo dell’Informazione della Cultura  e delle  Istituzioni, sulla crisi della GAM-ex Solagrital. L’alto prelat, nell’ambito della visita Pastorale a Monteverde-Bojano, ha detto a chiare lettere che la storica azienda molisana non può e non deve chiudere

“Quest’azienda storica e vitale per il Matese, non si può, non si deve, non si vuole chiuderla”!

Da questa decisa affermazione siamo partiti in una riflessione corale dentro lo stabilimento dell’azienda GAM. Lo stile della visita è stato quello di un incontro di natura pastorale e di grande ascolto. Di forza etica e spirituale molto densa.

Non abbiamo offerto soluzioni tecniche. Non ci competono come Chiesa. Ma portato motivazioni forti sul piano culturale e spirituale. La parola di Dio della messa del giorno descriveva il cuore di Paolo, davanti alle tribolazioni della sua vita, non facile. Paragonava l’esistenza ad un “vaso di creta”, fragile. Come fragile è quest’azienda in questo difficile momento. Eppure paolo aggiunge: “Siamo tribolati da ogni parte, ma non schiacciati; siamo coinvolti, ma non disperati; perseguitati ma non abbandonati; colpiti da non uccisi, portando sempre al nostro corpo la morte di Gesù, perché anche la vita di Gesù si manifesti nel nostro corpo” (2 Corinzi, 4,7-9)

Aggettivi che si addicono molto bene alla realtà dell’azienda. Ma che ci danno anche l’ottica con cui guardare al futuro di essa. Con grande speranza, al di là  delle tribolazioni.

Per questo, riassumiamo il cammino futuro, così come lo abbiamo intuito nel dialogo e nella suggestiva visita all’interno della fabbrica, in sette punti, che possono esserci fecondi di luce e di coraggio.

  1. Interesse per la produzione. Partiamo da una buona notizia: il mercato tira!. L’azienda non è “decotta”, ma vigile viva, copre una fetta di mercato importante. La carne di pollo è oggi molto richiesta, per diverse ragioni. Tante manifestazioni di interesse vanno registrate sulla produzione.
  2. Il capitale umano della GAM. Accanto al mercato, è importante sottolineare che la fabbrica contiene un grande capitale umano. Le colline del Matese sono segnate da grandi e intelligenti capannoni che registrano la forza del talento umano. E’ fierezza, competenza, imprenditorialità e qualità! Questo ci chiede di continuare con zelo e passione l’opera dei nostri padri, per restituire speranza a chi ha investito, a chi ha creduto, a chi ha creato futuro per i propri  figli, con generosità e tenacia.
  3. Gli errori del passato, la  fragilità di oggi. Contemporaneamente, registriamo anche, purtroppo, una serie di errori, che hanno reso fragile tutto questo impegno. Come un “vaso di creta”. Errori ben riconosciuti, dovuti a miopia, al cedimento  progressivo alla logica assistenzialistica, con il conseguente spreco di risorse pubbliche, anche nel silenzio compiacente di istituzioni e opinione pubblica.
  4. La speranza di salvare  l’area del Matese. Le analisi sugli errori abbondano. Ma non crediamo che la necessità di andare oltre sia  nel cuore di tutti. Non basta. Occorre ora impegnarci tutti per guardare al futuro in termini di speranza. Le lacrime, anche fisiche, vanno ora asciugate. Con dignità, certi che i talenti positivi sono ben maggiori. E che il Matese ha diritto ad una nuova fase di coraggio, di dignità e di futuro per i giovani. Se chiude GAM si annulla l’intera area, che comprende zone molto vaste. Con danni irreparabili.
  5. Soluzione attraverso cultura ed empatia . La soluzione non sarà agevole né è possibile pensare a tempi brevi. Occorrono tempi lunghi! E tanta pazienza, con molta empatia da parte di tutti. Questa  empatia non è solo sentimentale. Ma esige che vi sia un coinvolgimento culturale. Ad iniziare dai mass- media, per star vicino, parlar bene con fiducia, crederci con santo realismo. Più si crea attorno all’azienda un clima di fiducia, più veloce sarà la ripresa. Per questo, anche il compito della Chiesa è prezioso. Chiediamo perciò di essere, come parroci, costantemente informati, subito, in tempo reale,  (scelte, passi, decisioni, tempi, intuizioni…) e come Chiesa r comunità cristiana, ci impegniamo a seguire questo cammino, con intensa preghiera e viva compartecipazione, vicinanza  e grande stima per chi deve rialzare la speranza. Fecondo è stato per noi  il gesto di visitare direttamente  l’azienda. Se ne esce molto consapevoli della fatica reale, dell’impegno professionale, delle difficoltà presenti. L’empatia chiede che anche il consiglio comunale della città si compenetri, in un  rinnovato cammino unitario, ben oltre le frammentazioni attualmente presenti!
  6. L’impegno delle istituzioni. Alla Regione Molise , da sempre fattore decisivo, chiediamo con la voce dell’intera azienda, un ACCOMPAGNAMENTO monitorato, articolato e verificato. Per non cadere negli errori precedenti. Ma anche necessario, per superare con sapienza l’attuale momento critico. Un segno richiesto (che condividiamo!) è quello di  una fidejussione, gestita dalla Regione, con serio impegno di restituzione. Uscire cioè dalla Paura con questa mano che accompagna!
  7. Risposta con strategie strutturali di sostegno. I diversi comparti richiedono una risposta complessa. Ma l’importante è suddividere, a nostro umile giudizio, il peso attuale, dando precedenze al settore uova, con sagge strategie di sostegno, per poi sostenere tutti i successivi comparti.

 

 

Con fiducia, + padre GianCarlo, Vescovo

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