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venerdì, Dicembre 19, 2025

Ricorsi elettorali, è giallo al Tar: spunta l’ipotesi di frode processuale

AperturaRicorsi elettorali, è giallo al Tar: spunta l’ipotesi di frode processuale

di PASQUALE DI BELLO

Nel corso della discussione tesa a verificare la regolare presentazione delle liste elettorali alle scorse regionali, spunta l’ipotesi della “frode processuale”. Chiesta la trasmissione degli atti alla Procura della Repubblica per verificare il cambio di residenza dei due consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle. E’ scontro aperto tra legali sulla notifica degli atti a Federico e Manzo. Entrambi avrebbero cambiato residenza in prossimità della notifica dei ricorsi.

Domani sapremo se la Regione Molise tornerà presto al voto. Ma questa è la notizia numero due. La notizia numero uno, una vera e propria bomba processuale che scoppia a fine mattinata, è che a margine del ricorso teso a far dichiarare l’annullamento delle elezioni regionali dello scorso febbraio per irregolarità nella presentazione delle liste 5 Stelle e Comunisti italiani, è stata chiesta la trasmissione degli atti alla Procura della Repubblica per accertare l’eventuale frode processuale relativamente al procedimento in itinere dinanzi ai giudici amministrativi. A finire sotto la lente dovrebbero essere i cambi di residenza dei due consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle, Antonio Federico e Patrizia Manzo, avvenuti lo scorso aprile proprio in prossimità della notifica dei ricorsi elettorali. I due hanno cambiato residenza entrambi nella prima metà d’aprile, proprio in prossimità della scadenza dei termini di notifica dei ricorsi, scadenti nella seconda parte del mese. Detto questo, è veramente difficile pensare che i consiglieri grillini abbiano proceduto ai cambi di residenza per evitare la notifica: francamente non ci sentiremmo di ipotizzare a carico dei due uno scenario del genere. In realtà non lo ha ipotizzato nemmeno l’avvocato Margherita Zezza (del collegio dei ricorrenti) che ha chiesto la trasmissione degli atti alla Procura. Il legale, tuttavia, ha parlato esplicitamente di “frode processuale”, reato di cui verificare l’eventualità ma, a questo punto, non si è capito a carico di chi e, soprattutto, perché. Ma questo, eventualmente, ce lo dirà la Procura.

Passando invece alla cronaca secca della giornata, tutto si è svolto secondo copione. Ad essere messa in discussione dai ricorrenti, la regolare presentazione delle liste di M5S e Comunisti italiani le cui rispettive sottoscrizioni sarebbero state inficiate – questa la tesi degli avvocati Iacovino, Marone e Zezza – dalla irregolare acquisizione delle autentiche. Di parere contrario le controparti – patrocinate dagli avvocati Salvatore e Giuliano Di Pardo, Latessa e Scapillati – i quali hanno sostenuto invece la regolarità della procedura di presentazione delle liste sotto esame.

Ma è stato preliminarmente alla discussione sulla regolare presentazione delle liste che è scoppiato il caso. E’ stato l’avvocato Salvatore Di Pardo a segnalare il difetto di notifica ai consiglieri di 5 Stelle (controinteressati ritenuti essenziali nel procedimento). Immediata la replica dei ricorrenti che hanno invece affermato l’avvenuta notifica sulla base degli indirizzi di residenza indicati da Federico e Manzo nei loro rispettivi certificati elettorali. Il giallo, tuttavia, scoppia nel mezzo, poiché dalla data di presentazione delle liste (ai cui certificati elettorali allegati si sono rifatti i ricorrenti) a quella della notifica dei ricorsi la residenza dei due è cambiata. A dirci il perché e per come sarà (forse) la Procura. Dal canto nostro, lo sottolineiamo, non siamo disposti a scommettere un centesimo sulla ipotesi di frode processuale. Probabilmente la questione è solo il frutto di una coincidenza, seppur diabolica. Del resto che il diavolo sulle elezioni molisani c’abbia messo la cosa da anni è indubitabile. Se domani, quando i giudici emetteranno il verdetto, dovessimo trovarci per la terza volta davanti all’annullamento di un’elezione regionale, non vi verrebbe da pensare che non sono gli uomini a sbagliare le liste ma i satanassi che ci mettono le zampe?

 

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