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domenica, Settembre 28, 2025

Cicchino: non tagliate le Province, gli sprechi sono altrove

QDCicchino: non tagliate le Province, gli sprechi sono altrove

Si è svolto a Roma un incontro tra l’Ufficio di Presidenza dell’Unione Province Italiane (Upi), i Presidenti delle Upi Regionali e una delegazione composta da 80 parlamentari per discutere delle riforme istituzionali in vista dell’avvio dei lavori parlamentari sui disegni di legge costituzionale. Ai parlamentari è stato consegnato un Dossier sulla riforma delle istituzioni che affronta il problema della spesa pubblica. “Un dossier da cui emerge con chiarezza – ha sottolineato il presidente del Consiglio provinciale di Isernia Lauro Cicchino – come il peso delle Province abbia un incidenza minima sulla spesa pubblica rispetto a quello delle Regioni e degli enti strumentali. Inoltre, i continui e pesanti tagli alle Province non permettono di programmare neanche più l’ordinaria amministrazione come per esempio la problematica relativa alla gestione delle scuole superiori di competenza provinciale”. “La spesa delle Province – si legge, infatti, nel dossier dell’Upi – è la più piccola di tutto il comparto nazionale e locale. Le Province rappresentano appena l’1,26% della spesa pubblica, i Comuni l’8% mentre le Regioni sono oltre il 20% . Gli enti locali e le Regioni insieme sono in tutto il 29,8% della spesa pubblica. Nel 2012 le spese sostenute dalle Province sono state 10.111 milioni di euro. Le risorse impiegate dalle Province per erogare servizi essenziali ai cittadini ammontano a 10.006 milioni di euro”. Ammontano, sempre secondo il dossier dell’Upi, a 105 milioni di euro le spese per gli organi istituzionali delle Province per un costo pro capite di 1 euro e 77 a carico di ogni cittadino. Ben più alti, secondo il dossier dell’Upi, risultano essere invece i costi per gli organi istituzionali delle Regioni e dei Comuni. In base a questi dati, il presidente del Consiglio provinciale di Isernia, Lauro Cicchino, ha inteso quindi condividere pienamente la conclusione del dossier dell’Upi in cui si sottolinea che “non si può prescindere da un ente intermedio di area vasta, che esiste in tutti i paesi europei. Il vero obiettivo del Paese deve essere: semplificare la PA, riordinando le funzioni amministrative ed eliminando le sovrapposizioni tra enti”.

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