Gentile Direttore,
leggo con sorpresa l’articolo di oggi 11 giugno 2013 in prima pagina, a firma Giovanni Minicozzi, con il quale si accredita l’ipotesi di un progetto del dott. Dante Di Dario, “di nuovo in corsa per la filiera avicola”. La sorpresa è dovuta non ai presunti, quanto improbabili, progetti del dott. Di Dario legati alla filiera, con la quale, a quanto mi risulta, egli non ha più alcuna connessione, ma piuttosto al fatto che il progetto elaborato da Arena sia in qualche modo a lui riconducibile.
Con la presente, intendo smentire categoricamente la notizia e precisare che il dott. Dante Di Dario ha ceduto l’intera partecipazione in Arena ormai da tre anni, contestualmente ha rassegnato le dimissioni dal Consiglio di Amministrazione della società e da allora non ha più intrattenuto alcun rapporto con Arena.
Ho, invece, rilevato insieme ad altri soci la partecipazione in Arena, nella speranza di poter rilanciare e risanare la filiera avicola, realizzando un progetto, istituzionalmente recepito dalla Regione Molise con delibera di Giunta n. 370/09, che rappresentava l’unica soluzione al problema. Purtroppo, la volontà istituzionale è stata stravolta per dare spazio ad altri interessi politici ed il progetto si è arenato.
Oggi la realtà politica regionale è mutata, sicché ho ritenuto di lanciare un appello alle parti in causa, affinché si possa riprendere quanto abbandonato in precedenza e la Regione, quale organo politico, possa intervenire per evitare un disastro sociale.
Pertanto, l’iniziativa da me intrapresa non ha nulla a che fare con il dott. Dante Di Dario, il quale, a quanto mi risulta, è impegnato in altre attività.
Peraltro, se si conoscesse meglio il territorio, non si accrediterebbero certe voci, in quanto tutti ormai sanno che il dott. Dante Di Dario non ha più alcun legame con Arena; se si approfondisse la conoscenza dei regolamenti e della normativa di settore, si capirebbe che non sono possibili soci occulti in società quotate; se fossi stato interpellato, avrei potuto rappresentare al dott. Minicozzi quanto affermato nella presente nota.
Cordialmente
Raffaello Lombardi
