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sabato, Aprile 20, 2024

Tamburro a capo della Protezione civile. L’ingegnere, esponente di Rialzati Molise, è il nuovo direttore generale

AperturaTamburro a capo della Protezione civile. L’ingegnere, esponente di Rialzati Molise, è il nuovo direttore generale

di PASQUALE DI BELLO

Avvicendamento nell’arco di ventiquattr’ore al vertice dell’Agenzia regionale di Protezione civile. L’ingegnere Tamburro sostituisce l’architetto Giarrusso. Riccardo Tamburro, oltre che tecnico e dirigente regionale, è un esponente di spicco del movimento centrista Rialzati Molise. E’ stato parlamentare dell’Udc, consigliare regionale del medesimo partito e poi dell’Alleanza di centro.

Esce un architetto ed entra un ingegnere. Entrambi dirigenti regionali. E’ questa la sintesi dell’avvicendamento al vertice della Protezione civile voluto da Paolo di Laura Frattura. Il presidente della Regione ha infatti nominato l’ingegnere Riccardo Tamburro a direttore generale dell’Agenzia di Protezione civile. Tamburro succede all’architetto Giarrusso, oggetto di un provvedimento di sospensione disciplinare dall’incarico, un atto giudicato illegittimo dall’interessato il quale ha già annunciato battaglia in Tribunale.

Al di là della nomina in senso stretto, che cadendo su un tecnico non può che essere salutata con una apertura di credito, quello che però risalta è il percorso politico che, a differenza del suo predecessore, caratterizza Riccardo Tamburro. Ex parlamentare dell’Udc, poi consigliere regionale del medesimo partito, transitato poi all’Adc e infine approdato a Rialzati Molise, il movimento che fa capo alla filiera Patriciello-Pietracupa-Cotugno. Un raggruppamento centrista che scompaginando gli schemi politici e le alleanze locali si è posto nella coalizione di centrosinistra che ha portato alla vittoria Frattura, dopo essere invece stati gli interessati per anni stretti alleati di Michele Iorio.

Certamente, quindi, alla nomina si può dare una lettura politica oltre che tecnica, essendo Rialzati Molise il partito più penalizzato della coalizione. La vicenda legata a Vincenzo Cotugno – politicamente e personalmente un signore d’altri tempi – è un fatto del quale la coalizione al governo regionale non può andare né fiera né orgogliosa. Anzi, al contrario, un bruttissimo episodio al quale si sta lavorando per una sacrosanta riparazione. Cotugno, salvo ulteriori intoppi, dovrebbe essere assessore della Giunta Frattura nelle prossime settimane. Non importa se quinto o quarto assessore, purché faccia parte dell’esecutivo. Da Rialzati Molise le voci sono chiare: o l’assessorato altrimenti si passa all’appoggio esterno al governo Frattura, che poi è l’anticamera dello sganciamento. Ciò detto, quindi, la nomina di Tamburro è un fatto a se e non può certo essere considerata una forma, seppur parziale, di risarcimento.

Frattura, dopo averlo nominato, ha riconosciuto a Tamburro disponibilità e spirito di servizio ed ha diramato una nota in tal senso: “Per garantire l’immediata funzionalità dell’Agenzia regionale di protezione civile, in considerazione della rilevanza delle funzioni attribuite e della necessità di rispettare gli adempimenti prescritti – ha spiegato il presidente Frattura –, abbiamo chiesto all’ingegnere Riccardo Tamburro di farsi carico immediatamente di questo compito delicato. Una scelta, la nostra, suggerita dall’alta qualificazione professionale e dalle competenze specificamente tecniche dell’ingegnere. Ringraziamo Riccardo Tamburro per la disponibilità con la quale ha accettato. L’ingegnere ha dimostrato un altissimo senso del dovere e una propensione per il bene pubblico non comune, senza eccepire nulla sulla durata momentanea dell’incarico e sulla remunerazione che non contempla aumenti di indennità rispetto a quanto già percepisce come dirigente regionale. Un atteggiamento signorile, quello dell’ingegnere Tamburro, che merita a nostro avviso di essere sottolineato”, ha concluso il governatore.

Insomma una sviolinata, quella di Frattura, che dovrebbe arrivare a orecchie che non stanno a Campobasso ma a Venafro. Un po’ poco per il momento, e il tempo e la pazienza, per Cotugno, stanno per scadere.

 

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