3 C
Campobasso
giovedì, Aprile 25, 2024

Frattura pronto al rimpasto in Giunta, in bilico il PD. Rialzati Molise pronta a lasciare la coalizione

AperturaFrattura pronto al rimpasto in Giunta, in bilico il PD. Rialzati Molise pronta a lasciare la coalizione

di PASQUALE DI BELLO

Incalzano le voci di un possibile rimpasto della Giunta Frattura per far spazio a Rialzati Molise, il movimento centrista che ha portato in Consiglio regionale Vincenzo Cotugno. A liberare un posto dovrebbe essere il PD che, oltre a due assessori, esprime anche il presidente della Regione.

La notte delle ramazze si avvicina, perché non c’è dubbio che di pulizia politica e istituzionale ci sia un impellente bisogno. Deve averlo capito il presidente della Regione, Paolo di Laura Frattura, che in queste ore sta meditando un azzeramento e un rimpasto di Giunta. L’indiscrezione, chiaramente, non può trovare conferma dall’interessato, stretto com’è in un angolo dal suo stesso partito: il PD. Un test di resistenza, quello a cui il governatore è sottoposto da mesi, che potrebbe risolversi con una auspicabile decisione d’imperio che faccia capire, una volta per tutte, chi è il capo della coalizione e del governo regionale. Il PD (e quello molisano non fa eccezione) più lo osserviamo e più ci convinciamo che non è, come dice Grillo, il PD meno “elle”, ma, al contrario, è il PD più “elle”: il partito delle legnate. Perché questo fanno, da mattina a sera, a Roma come a Campobasso: s’addrizzano la gobba a vicenda a suon di legnate. Un fuoco amico che finisce, come tutte le pallottole, di impallinare anche chi a questo giro di mazzate non intende sottoporsi. Per dirla alle spicce, il povero Frattura ci sembra più una vittima che un protagonista di questa fase pugilatoria nella quale gli eredi del Partito comunista e della Democrazia cristiana, fusi a freddo, sono sprofondati senza requie.

Il tema, la vexata quaestio, è sempre il solito: quello del quinto assessore. Quinto assessore che, fatti due conti, potrebbe anche diventare improvvisamente il quarto, qualora da un rimpasto di Giunta ne salti uno degli attuali. Ma chi? E’ chiaro che la strada stretta e impervia del rimpasto porterebbe alla rimozione di uno dei due assessori del PD: Michele Petraroia e Massimiliano Scarabeo. E’ indubbio che sia proprio il Partito democratico quello ad essere sovradimensionato, non dimentichiamo infatti che esso esprime (con 24mila voti), oltre agli attuali assessori, anche il presidente della Regione. Quanto agli altri, l’Italia dei valori, con 12mila voti, esprime un assessore (Pierpaolo Nagni), come Unione per il Molise (Vittorino Facciolla), che di voti ne ha totalizzati 11mila. A bocca asciutta, con 14mila voti, è invece restata Rialzati Molise a cui, con una manovra targata PD, è stato scippato lo scranno della Presidenza del Consiglio regionale andato, con meno di 7mila voti, all’Udeur. Non a caso il partito di Clemente (Mastella) è, insieme al PD, quello più inclemente verso l’apertura della Giunta a Rialzati Molise. Il problema, volendo, potrebbe ridursi ai soli numeri che, in democrazia, qualcosa devono pur significare. A meno che 14mila elettori di Rialzati Molise siano elettori di seconda serie rispetto a quelli che hanno scelto altre formazioni, meno votate e più rappresentate. Il manuale Cencelli (che una sua validità, per lo meno aritmetica, l’aveva) però non basta a risolvere il problema, perché il tema non si presenta come matematico ma politico. Tenere fuori Rialzati Molise vuol dire penalizzare, mortificare e umiliare la seconda forza della coalizione, riducendola ad un mero orpello dopo averne vampirizzato i consensi in campagna elettorale. Come abbiamo anticipato, Rialzati Molise è pronta a lasciare la coalizione in caso di fumata nera, assicurando un appoggio esterno a Frattura.  Consapevole della gravità di una tale prospettiva, Frattura sta meditando lo strappo. Di fronte allo stallo in cui versa l’abrogazione della legge 21 del 2012 (quella che spianerebbe la strada al quinto assessore), il governatore sarebbe pronto a rovesciare il tavolo e a far valere tutta la propria autorità. I giochi sono al momento fermi e lo saranno almeno sino al giorno 13, quando dinanzi al Tar si discuteranno i ricorsi che potrebbero portare all’annullamento delle recenti elezioni regionali. Se fosse questa la prospettiva, quella di un ritorno alle urne, la mancata rappresentanza a Rialzati Molise potrebbe pesare e non poco. Il centrosinistra, all’atto del matrimonio col movimento targato Patriciello-Pietracupa-Cotugno, fece suonare la campana dell’Angelus. Non vorremmo che ora, di questo passo, facesse suonare quella a morto.

 

Ultime Notizie