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giovedì, Aprile 25, 2024

Vitale o D’Uva, è guerra per il nome

AttualitàVitale o D'Uva, è guerra per il nome

Riflessioni, ma anche sollecitazioni a riaprire la questione dell’intitolazione della sede della giunta regionale.
La richiesta arriva da Isernia ed è a firma di Maria D’Uva, sorella di Gianni e figlia dello scomparso ex presidente della Regione Giustino D’Uva.
Com’è noto, la Giunta Frattura ha deciso di intitolare allo scomparso Carlo Vitale, primo presidente della regione Molise, l’attuale sede dell’esecutivo, in via Genova.
E la figlia dello scomparso D’Uva invita più che a un ripensamento ad un’ulteriore riflessione visto che, a suo giudizio, anche suo padre, Florindo D’Aimmo e Adolfo Colagiovanni, tutti scomparsi, vantano meriti uguali o paragonabili a quelli di Vitale.
“Anche altri uomini politici molisani che hanno ricoperto tale incarico e che purtroppo non ci sono più, sono degni di essere ricordati. Nel novero dei personaggi che hanno fatto il Molise, per le doti politiche, sociali e umane e per le grandi capacità organizzative e amministrative” afferma Maria D’Uva che continua: “Non è solo il Presidente Carlo Vitale che si è contraddistinto come un personaggio di rilievo e come uno degli esponenti di maggiore spicco della storia del nostro Molise, ma ci sono altri, oltre a mio padre Giustino D’Uva, anche Florindo D’Aimmo e Adolfo Colagiovanni, che non vanno sminuiti per il loro spessore politico e umano e che meritano di essere ricordati dalle istituzioni regionali. A proposito di Giustino D’Uva – conclude la figlia -Egli non è stato il primo Presidente del Molise semplicemente perché tale scelta doveva necessariamente ricadere su Campobasso, capoluogo della Regione, e non su Isernia,in quanto seconda città, ma comunque ha ricoperto la massima carica politica regionale dal 1973 al 1975 e dal 1982 al 1984 – data della sua scomparsa- e negli anni 71-72 per un lungo periodo ha svolto le funzioni di Presidente per l’assenza di Carlo Vitale dovuta a motivi di salute”. Insomma, un invito a ripensarci, ma purchè si faccia ancora in tempo.

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