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venerdì, Aprile 19, 2024

Quinto assessore, Rialzati Molise pronta a lasciare la coalizione in caso di fumata nera

AperturaQuinto assessore, Rialzati Molise pronta a lasciare la coalizione in caso di fumata nera

di PASQUALE DI BELLO

Vincenzo Cotugno di Rialzati Molise scrive a Frattura. Una nota che, al tono misurato e istituzionale, unisce una presa richiesta precisa: rispettare la volontà degli elettori. Il movimento del politico venafrano reclama da mesi, e a ragione, un ruolo di visibilità che gli assegna il successo di voti ottenuto alle ultime regionali.

“Houston abbiamo un problema”. Chi parla, annunciando la catastrofe, non è Joe Kerwin dall’Apollo 13, ma Paolo Frattura e la base chiamata non sta in Texas ma a Campobasso, in via Ugo Petrella. Il problema, quella che potrebbe sfasciare nel giro di pochi giorni la coalizione che ha vinto in febbraio le elezioni, si chiama Rialzati Molise. Più passano le ore, e più da Venafro si odono pesanti i tamburi di guerra. Le pelli, come le facce, sono tirate e il suono, quel battere ritmato e asfissiante di palmi, si fa sempre più incalzante sino a diventare un rumore assordante e insopportabile. Da Venafro, andando alle spicce, fanno capire a chiare lettere che o arriva la nomina del quinto assessore o, viceversa, Rialzati Molise è pronta a passare all’opposizione del governo Frattura.

Quello che è accaduto è chiaro. Nel pomeriggio di ieri Vincenzo Cotugno ha diramato una sua nota, uno scritto apparentemente innocuo che, partendo dal due giugno, dalla festa della repubblica, arriva metaforicamente al ventiquattro maggio, alla data che ci ricorda una dichiarazione di guerra, quella dell’Italia all’Austria-Ungheria del 1915. Ora, fuor di metafora storica, è chiaro che quello espresso da Cotugno è un pensiero bellicoso oltre che sacrosanto: “A livello locale – scrive – dove spesso il voto dei cittadini non trova rappresentanza e, pur avendo loro sostenuto un partito o un movimento, vengono poi esclusi proprio da quelle istituzioni che dovrebbero rappresentarli”. Letta questa frase, Frattura ha immediatamente contattato la base, quella di via Ugo Petrella, dove risiede la segreteria regionale del Pd e gli ha urlato: “Houston abbiamo un problema!”. Poi, a microfono spento, dallo spazio gli ha telegrafato la verità: “Il problema siete voi”.  Perché se c’è una certezza, nel clima di generale incertezza della politica molisana, è che il Pd stia diventando un problema serio per Frattura. Un doppio problema perché da un la to è il suo partito ma, dall’altro, agisce come se fosse un partito nemico.

Da che si sono concluse le elezioni, il Pd ha costretto Frattura ad una serie di scelte funamboliche, prima tra tutte quella della esclusione di Rialzati Molise da qualsiasi ruolo, sia esso di governo che istituzionale. Questo, per il movimento eurocentrista, è troppo e si capisce. La nota partita da Venafro sembra essere firmata Mela Cotugno, anziché Vincenzo, tanto è aspra al palato e tanto allappa il retrogusto sulla lingua. Ma questo è: una dichiarazione di guerra, aspra e stopposa. Ora è chiaro che Frattura non potrà continuare a seguire le scelte suicide di chi continua a bloccarlo e che, per un conticino personale, rischia di mandare a carte quarantotto una vittoria storica che potrebbe restituire al Molise una strada verso il futuro.

 

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