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sabato, Aprile 20, 2024

Rilancio dell’economia molisana, la ‘ricetta’ di Cristiano Di Pietro

AttualitàRilancio dell’economia molisana, la ‘ricetta’ di Cristiano Di Pietro

Il consigliere regionale dell’Idv individua la soluzione per recuperare fondi da destinare allo sviluppo

Economizzare milioni di euro con quattro possibili tagli da realizzare sul bilancio regionale. È l’idea del vice presidente del Consiglio regionale, Cristiano Di Pietro, impegnato in queste ore a preparare una proposta da presentare  alla prossima riunione di maggioranza. “Sarà poi necessario decidere  – precisa Di Pietro – se tali economie, derivanti dal taglio dei costi della politica e dei suoi apparati, dovranno  essere  investite per una strategia di tamponamento della crisi o per un intervento volto a far ripartire i settori produttivi in crisi. Dove possono essere, dunque, effettuati  i tagli?  In base al decreto Monti sul taglio dei costi della politica (dl 138/2011) – spiega –  le indennità dei consiglieri regionali saranno decurtate di circa 4000 euro al mese che, moltiplicati per 21 consiglieri e poi ancora per 12 mesi, diventano circa un milione di euro. In secondo luogo, i tagli ai trasferimenti ai gruppi consiliari, ammonterebbero a circa 25 mila euro all’anno a consigliere e, moltiplicati per 21 consiglieri, supererebbero i 500 mila euro. Passiamo poi  – continua l’esponente dell’Idv – al ridimensionamento e alla razionalizzazione di tutte le società partecipate della Regione Molise e di tutti i consigli d’amministrazione inutili e da eliminare o, quantomeno, da accorpare per sovrapposizione di competenze con il conseguente taglio alle indennità dei membri dei relativi CdA, in maniera proporzionale a quelli operati per i consiglieri regionali. In ultimo, i tagli proporzionali a quelli effettuati sulle indennità dei consiglieri anche sugli stipendi dei dirigenti regionali e degli enti sub-regionali. Tutto ciò  – conclude il vice presidente del Consiglio –  potrebbe permettere non solo di risparmiare milioni di euro ma anche di poter impiegare i fondi così recuperati in  un fondo di sostegno al cittadino oppure, in alternativa, in un fondo di rilancio per le imprese”.

 

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