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venerdì, Aprile 26, 2024

Chiusura emodinamica a Termoli: il primario diffida l’Asrem

EvidenzaChiusura emodinamica a Termoli: il primario diffida l'Asrem

L’associazione ‘Cuore molisano’ torna a opporsi al piano sanitario redatto dal commissario Filippo Basso che tra i tagli ai posti letto e la chiusura di interi reparti prevede anche la soppressione dell’emodinamica del San Timoteo di Termoli, che al momento funziona 24 ore su 24 e che serve a salvare la vita a chi viene colto da infarto. Ora verrà spostata a Campobasso con il rischio che un paziente con attacco di cuore non faccia in tempo ad arrivare nel capoluogo. Le nuove disposizioni prevedono la stabilizzazione del paziente e poi il trasporto a Campobasso, ma in molti in casi c’è bisogno di intervenire subito, non si può aspettare e proprio grazie all’emodinamica che finora ha funzionato al San Timoteo sono state salvate moltissime vite. Solo un anno fa una delibera di giunta regionale prevedeva l’investimento di un milione di euro per compare un nuovo angiografo per il reparto di Termoli. Ora invece, con i tagli previsti, sarà aperto solo fino alle 14. Il primario Emilio Musacchio ha inviato una diffida alla direzione dell’Asrem e per conoscenza alla Procura di Larino per chiedere di non attuare il piano, ameno nella parte che riguarda il suo reparto, perché in gioco c’è la vita delle persone che con le nuove disposizioni è ancora più a rischio. A rendere pubblica la diffida è stato il presidente dell’associazione ‘Cuore molisano’ Liberato Di Felice, che ha chiesto urgentemente di essere ascoltato in procura ma che non è stato ancora convocato. Di Felice ha ricordato le iniziative portate avanti come lo sciopero della fame e la consegna di oltre seimila firme al presidente della Repubblica Naopolitano, ma che- – è questa la considerazione amara – non sono servite. Di Felice ha anche criticato la scelta di Basso di assegnare 40 posti letto alla società Gea di Isernia, che ha preso in affitto per soli sei mesi un ramo d’azienda dall’Igea Medica, fallita nel 2011. Una scelta fatta, secondo Di Felice, “a dispetto della sanità pubblica, che in Basso Molise invece – ha affermato – è stata smantellata”.

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