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lunedì, Ottobre 13, 2025

Linee programmatiche, Frattura a tutto campo difende le sue scelte

AttualitàLinee programmatiche, Frattura a tutto campo difende le sue scelte

Articolato intervento del governatore su sanità, infrastrutture, costi della politica, legge sull’editoria.

Con la replica del governatore si è chiuso il dibattito in Consiglio regionale sulle dichiarazioni programmatiche. Il presidente della Regione ha risposto, punto su punto, alle accuse mosse con decisione dalla minoranza, difendendo tutte le scelte assunte. “Mi sarei aspettato contenuti, proposte, suggerimenti, integrazioni e invece di tutto questo non c’è stato nulla – ha esordito – Abbiamo sprecato questo importantissimo momento di confronto, utile a capire come costruire, maggioranza e opposizione, il futuro del nostro Molise, in uno sterile tentativo di bilancio di mandato. Le polemiche non ci appartengono. Con la politica della verità e della serietà dovremo condividere un percorso di crescita per tutti, fatto di leggi, atti e programmazione”. Nella sua relazione ha toccato molti punti. Ha parlato di infrastrutture, della Termoli-San Vittore. “Quante sono le opere iniziate negli ultimi 12 anni e non concluse? Quante appaltate senza copertura finanziaria? Quante ferme per mancanza di risorse o per disguidi procedurali? Cosa dire delle opere finanziate senza che sia stato avviato materialmente il lavoro o dei milioni di euro sperperati per contenziosi nati tra amministrazione e imprese per opere non ancora iniziate?.Mai mi renderò responsabile – ha sottolineato il presidente Paolo Frattura – di una sanzione di 30 milioni di euro da riconoscere al promotore dell’infrastruttura, laddove la Regione dovesse dire no all’autostrada. Così come mai sarò al fianco di chi chiede alla Regione di partecipare con risorse proprie all’autostrada”.  Non è mancato il riferimento al conflitto d’interessi. “Faccio una proposta – ha detto – La faccio all’opposizione: sarò il primo firmatario sulla vostra legge del conflitto interessi. Detto questo, non è giusto buttare fango con calunnie gratuite. Se ci sono estremi – ha garantito il governatore – per i quali esiste una virgola di conflitto di interesse per le mie attività imprenditoriali, nate per tempo e dichiarate pubblicamente con atti e fatti, e non al Corriere della Sera, sono pronto prima a conoscere l’errore, poi a sottoscrivere immediatamente le dimissioni”.E sulla sanità è stato estremamente chiaro: “Il commissario, non Paolo Frattura, ma il commissario mai autorizzerà il taglio riferito esclusivamente al personale. Siamo tutti in grado di giudicare, guardando il bilancio dell’Asrem, quali e quanti siano i costi inutili. L’offerta sanitaria sarà uguale per tutti i cittadini. Siamo a favore di un’integrazione pubblico–privata, a guida pubblica, con un privato di alta specializzazione capace di attrarre un’utenza extraregionale. La sanità è e sarà pubblica nel rispetto della qualità del personale e non del taglio brutale che qualcuno pensa di poter continuare a fare in assoluta autonomia”. Frattura ha poi parlato delle sedi di rappresentanza della Regione. “Anche qui atti pubblici. La nostra sede di via Nomentana a Roma è pignorata per debiti non onorati dalla Regione: ecco perché non è possibile immaginare in questo momento la vendita – ha dichiarato –  Il problema di via del Pozzetto è stato risolto perché è prevalso il principio della sede istituzionale e una sede istituzionale non è pignorabile. Spendiamo oltre due milioni e mezzo di euro di fitto all’anno. Spesso per i nostri uffici, dati alla mano, non c’è certificazione antisismica. In diverse strutture c’è soltanto una dichiarazione del proprietario di compatibilità urbanistica, ma non c’è la destinazione catastale di ufficio pubblico aperto agli utenti. Quei contratti sono stati firmati non certo da noi. Crediamo corretto pensare a un bando di leasing in costruendo che impegni la Regione per un rateo di importo pari agli attuali fitti per un immobile di proprietà che accorpi tutti i servizi regionali a Selvapiana, su terreni di proprietà regionale, senza alcun coinvolgimento di interessi privati”. E non è mancato il passaggio sulla legge sull’editoria. “L’impegno della legge sull’editoria, preso da tutti i candidati presidenti durante la scorsa campagna elettorale, al netto di uno, per noi è un atto confermato tenendo presente che non è la legge sull’editoria che ci preoccupa quanto il rispetto del lavoratore. È inaudito avere assistito alla liquidazione di contributi per editori con zero dipendenti assunti. È inaudito pagare due euro l’articolo scritto da un giornalista pubblicista o professionista. Su questo non ci potrà essere contrapposizione di vedute”, ha concluso Frattura.

 

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