Il capogruppo alla Regione dell’Idv boccia la proposta di fusione tra il Molise, l’Abruzzo e le Marche avanzata dal governatore abruzzese Chiodi
Macroregione, dura presa di posizione del capogruppo alla Regione dell’Italia dei Valori, Carmelo Parpiglia, che si dice sconcertato dalla proposta avanzata, tra gli altri, dal presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi che punta alla fusione di Molise, Abruzzo e Marche. “Trovo esilarante proporre un disegno di legge per l’unificazione di tre Regioni senza condividerlo, a priori, con i diretti interessati – precisa – Quanto accaduto dimostra un’arroganza istituzionale inaccettabile, una sensibilità politica latente e suggerisce operazioni di bassa politica, volte solo a conseguire benefici elettorali nei territori di riferimento. Siamo dinanzi ad un tentativo di annessione. Rischiamo di essere fagocitati e condannati, in breve tempo, a diventare la provincia povera di una maxi Regione indifferente alle nostre problematiche. L’Italia dei Valori si è sempre battuta, in tutte le sedi e a tutti i livelli amministrativi, per la riduzione del costo della macchina pubblica, promuovendo referendum per l’abolizione delle Province e aprendo, prima e con maggiore convinzione di altri, ad ipotesi di superamento dei regionalismi. In passato abbiamo guardato con favore alla sinergia con l’Abruzzo – continua il capogruppo dell’Idv – per ridurre la spesa corrente senza ledere la qualità e la capillarità dell’offerta pubblica. Siamo pronti a sedere con senso di responsabilità al tavolo di un confronto sereno, per individuare un’evoluzione futura e condivisa delle aree del Centro Italia che affacciano sull’Adriatico. Tuttavia – precisa – reclamiamo il medesimo peso e la stessa dignità di Abruzzo e Marche in una vicenda che, ad oggi, ci allarma parecchio. Il presidente della Regione Marche, Gianni Chiodi e il deputato Pdl, Paolo Tancredi fanno riferimento all’articolo 132 della Costituzione italiana, nel quale si esplica l’ipotesi di fusione tra Regioni esistenti attraverso un percorso referendario, da avviare in tutti i Consigli regionali, provinciali e comunali coinvolti nel processo. Cosa mai avvenuta. L’identità – rilancia Parpiglia – è un elemento imprescindibile di una comunità riconosciuta, da cui discende l’autonomia decisionale. Sono convinto che il Molise, se amministrato in modo sobrio e senza sprechi abbia le risorse e le energie necessarie ad evitare il superamento degli attuali confini. Siamo pronti a misurarci con quanti intendano ragionare sulla gestione integrata dei servizi e sulla modalità di divisione dei fondi nazionali o europei, per varare un efficace Piano di riordino interregionale. Per crescere insieme e non a discapito degli altri. Ecco perché rispedisco al mittente l’accusa di nanismo che rappresenta un attentato alla nostra autonomia e la dimostrazione lampante – conclude – della scarsa considerazione di taluni rappresentanti del centrodestra nei nostri confronti».