I Deep Purple sono uno dei gruppi fondamentali dell’hard rock, inferiori forse ai soli Led Zeppelin, rispetto ai quali probabilmente non hanno avuto uguale propensione alla sperimentazione e alla ricerca sonora. Con ciò non si creda che i Deep Purple siano stati del tutto privi di originalità; la loro miscela di fragore e melodie raffinate, abbinata a una eleganza esecutiva indubbia costituisce una novità nell’ambito del rock più ruvido. La loro musica migliore appare come estremamente semplice e fruibile, ma non banale: tuttavia una parte della critica tende a sminuirne il valore, liquidando il gruppo come fautore di dischi troppo corrivi e ordinari. In realtà, nel periodo d’oro del gruppo è evidente la volontà di aprirsi a un ventaglio di sonorità e stili molto ampia; tale qualità costituisce un valore aggiunto che distingue i Deep Purple dalle molte band che in seguito riproporranno aridamente e senza lo stesso gusto alcune loro brillanti soluzioni, contribuendo a banalizzare e impoverire la “scena” hard rock. Queste specificità sono spesso rivendicate dai componenti del gruppo, tanto che Ian Gillan in un’intervista relativamente recente dirà: “Ciò che più mi dispiace è vedere oggi il nostro nome associato esclusivamente all’ambiente metal; noi in realtà ci muovevamo in un campo senza confini precisi, la nostra musica andava dai Black Sabbath a Marc Bolan, e nel mezzo ci mettevamo di tutto.”