Nonostante il clamore suscitato dai casi accertati nel 2011 – quando furono rilevate tracce di diossina in due capi di bestiame – l’attenzione sul problema inquinamento nell’area venafrana è via via scemata. La questione è stata quasi dimenticata. Da molti ma non da tutti. In effetti il comitato mamme per la salute di Venafro non ha mai smesso di lottare, cercando sempre di richiamare l’attenzione su un problema che riguarda tutti, soprattutto i più piccoli. Le ultime notizie diffuse dall’associazione non sono affatto rassicuranti. “Oggi purtroppo dobbiamo comunicare che anche nel latte materno vi è diossina”, si legge sul sito internet delle “Mamme per la salute” di Venafro, da dove tra l’altro è possibile scaricare i risultati delle analisi svolte dal Consorzio Interuniversitario Nazionale la Chimica per l’Ambiente di Marghera. Sono dati recenti, risalenti allo scorso mese di gennaio. Ma a breve saranno analizzati anche altri campioni. A Venafro e dintorni la situazione resta dunque preoccupante. Come se non bastasse negli ultimi tempi le centraline attivate in città continuano a registrare continui sforamenti del Pm10, ossia le polveri sottili sospese nell’aria. Si pensava al traffico, ma l’apertura della variante non ha risolto il problema. Nel frattempo all’orizzonte si affaccia un altro incubo: la turbogas di Presenzano, che sarà realizzata proprio al confine con il Molise. Lo scorso week end c’è stata l’ennesima manifestazione di protesta, ma il progetto va avanti, portandosi dietro il rischio di dare il colpo di grazia a un’area già messa a dura prova dall’inquinamento. Ma per le mamme per la salute il motivo di preoccupazione è anche un altro: “Continuare a costatare la poca attenzione posta alla tutela della salute nel venafrano – scrivono ancora sul sito dell’associazione – crea in noi sempre più apprensione”.
Venafro, ‘Mamme per la salute’ in allarme: diossina anche nel latte materno
