di Enzo Di Gaetano
Candidato sindaco di Isernia del Centrodestra. Via libera del Popolo della Libertà all’ex generale della Guardia di Finanza, Giacomo D’Apollonio. La decisione al termine di un vertice, che ha visto riuniti congiuntamente, a Isernia, i coordinamenti provinciale e regionale del Pdl, convocati appositamente nel capoluogo pentro da Ulisse Di Giacomo.
In sostanza, il maggiore partito della coalizione, dando la sua investitura ufficiale a D’Apollonio, conferisce autorevolezza e competitività ad una candidatura arrivata in un difficile momento per il Centrodestra isernino, all’indomani della sconfitta alle Regionali.
Ulisse Di Giacomo ha voluto così restituire unità e compattezza allo schieramento, dopo che i dirigenti del partito avevano unanimemente deciso di fare un passo indietro per favorire l’unione del Centrodestra, necessaria per avere speranze di vittoria contro Luigi Brasiello candidato del Centrosinistra.
In sostanza, il Pdl, pur avendone diritto, in qualità di primo partito della coalizione, ha rinunciato ad indicare un suo candidato di partito, optando per l’indipendente D’Apollonio, proprio per restituire l’unità perduta al Centrodestra isernino che rischiava grosso se si fosse arrivati con più liste e più candidati sindaci all’appuntamento del 26 maggio.
Giacomo D’Apollonio, ex comandante della Guardia di Finanza di Isernia, fratello del pediatra Claudio, appartiene ad una antica famiglia isernina, molto conosciuta in città, anche per il ricordo dello scomparso Vincenzino D’Apollonio, storico e cultore di memorie antiche isernine.
Intanto, in questo clima da campagna elettorale oramai già partita, la commissaria prefettizia Filippi ha pensato bene di agitare ancora di più le acque, aumentando le tariffe di autobus e asilo nido e revocando l’appalto della riscossione dei tributi all’esattoria comunale. Decisioni pesanti, che per questioni di opportunità avrebbe dovuto prendere la prossima amministrazione comunale, e che sicuramente mettono a rischio altre decine di posti di lavoro dell’esattoria.
Carlo Marcucci, del resto, lo aveva preannunciato in mancanza di lavoro, prima la cassa integrazione e poi la mobilità.