“Ora che mi portate in carcere, accendete le sirene sulle auto, perchè io sono un boss”, si è rivolto con spavalderia ai carabinieri di Termoli, vantandosi di avere amicizie pesanti nella malavita locale, quando sono riusciti a mettergli le manette, dopo aver opposto loro resistenza.
23 anni, di San Martino in Pensilis, qualche piccolo precedente , adesso il giovane è in carcere a Larino, per stalking, minacce e lesioni, detenzione di materiale pedopornografico e resistenza a pubblico ufficiale. La richiesta di arrestarlo è della Procura di Larino, disposta dal Gip Aceto. A eseguirla i carabinieri di Termoli, coordinati dal capitano Paolo Nichilo e dal luogotenente De Carlo, che hanno indagato.
Vittima, hanno spiegato gli inquirenti, una 16enne, che dopo due anni di una storia d’amore tormentata, con quel ragazzo decritto come violento, lo aveva lasciato a marzo. Ma da allora, la vita, per lei, era diventata un inferno. Pedinata, seguita, minacciata con le parole e a telefono, anche davanti scuola, a Termoli, persino aggredita e picchiata; pugni e schiaffi. Tanto da voler rimanere chiusa in casa, non voler andare in classe. Si era rivolta ai carabinieri, lo stesso aveva fatto gli insegnanti, la famiglia. I militari l’aveva invitata a rimanere in contatto con loro e hanno cominciato a indagare. Il 23enne lo aveva capito, perché aveva visto la giovane andare in caserma, hanno raccontato i carabinieri, e addirittura li aveva affrontati a muso duro dicendo: “Lei mi appartiene, è mia, la vostra presenza non mi interessa”. Era diventata un’ossessione, la sua per la ex che tampinava a tutte le ore del giorno. Per la giovane, invece, una cappa oppressiva. Persino lo zio, che l’aveva accompagnata a casa per proteggerla era stato minacciato dallo stalker. La famiglia era preoccupata. Fino a che i carabinieri hanno inchiodato il ragazzo in flagranza e lo hanno arrestato. Hanno perquisito la casa e scoperto che aveva foto della ex in intimità con lui, foto scattate di nascosto e che aveva minacciato di mettere su internet, per ricattarla. Di qui il reato di possesso di materiale pedopornografico. Si vantava di essere infallibile ad abbindolare ragazzine sul web. I carabinieri hanno invitato le vittime di questi casi a denunciare, non avere paura, non sentirsi cause ma, appunto vittime. “La magistratura opera con velocità – ha spiegato Nichilo – e noi siamo vicini alla gente, a chi subisce soprusi”
L’avvocato che difende il 23enne è Vittorino Facciolla.