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mercoledì, Aprile 24, 2024

In 40mila a Pescara per dire ‘no’ al petrolio. Adesioni anche dal Molise

EvidenzaIn 40mila a Pescara per dire 'no' al petrolio. Adesioni anche dal Molise

Secondo gli organizzatori almeno quarantamila persone hanno condiviso a Pescara la protesta per dire ‘no’ al petrolio a largo della costa dell’Abruzzo.
Ambientalisti, associazioni, amministratori, sindacati, tre diocesi, movimenti e privati cittadini uniti nel rilanciare un messaggio forte che deve valere anche fuori dai confini regionali. Tanto in Molise, così in Puglia, dunque in tutta l’Italia.
Cambia infatti il luogo ma non il senso della protesta dopo le manifestazioni organizzate in passato a Termoli e a Manfredonia. Quasi duecento le realtà che hanno aderito alla rete “No Oil” lungo un’iniziativa rumorosa e pacifica, ricca di interventi, di considerazioni di inviti a ripensare le politiche di sfruttamento del territorio e dei fondali marini.
Sotto accusa in particolare la nuova piattaforma Ombrina Mare, prevista a largo di Ortona, a circa 6 km dalla rinomata costa dei Trabocchi.
La situazione – spiega Legambiente Abruzzo – è allarmante, visto che tra permessi di ricerca e concessioni di estrazione di idrocarburi, si parla di una superficie totale (che comprende non solo questo progetto) di oltre 6 mila chilometri quadrati”.
A Pescara numerose le presenze dal Molise. Contraria la Regione, presente con l’assessore all’Ambiente, Vittorino Facciolla. Adesioni dai parlamentari del Partito Democratico, che hanno presentato un’apposita proposta di legge per aumentare le distanze dei pozzi petroliferi, no convinto da Rifondazione Comunista e altri esponenti che hanno preso parte al corteo.
Il serpentone è partito dal porto e, percorrendo un tratto del lungomare nord, ha raggiunto la centrale piazza primo maggio per il comizio conclusivo.

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