Le possibili soluzioni per salvare il posto di lavoro di 70 dipendenti ex Carrefour ci sono. Sono state proposte da tutte le associazioni di categoria che si sono incontrate nell’ultimo tavolo tecnico. Ma il paradosso è che manca un interlocutore, l’attore principale che possa decidere cosa fare del destino dell’intero centro commerciale che pian piano sta morendo. Perché la proprietà del Sannicola è assente. Da sempre, già dal prima riunione che venne convocata a novembre. E’ stato impossibile trovare un referente con cui parlare e avviare un confronto. Un contatto l’aveva avuto il vice sindaco Ferrazzano qualche giorno fa via mail. Ma la proprietà, che fa capo a un gruppo di investitori iraniani, a sentire gli amministratori è di nuovo sparita. Non si conoscono le sue intenzioni, non si conoscono eventuali strategie di rilancio o nel peggiore dei casi di uscita dalla situazione di stallo che si è creata. Gli ex dipendenti Carrefour, intanto, sono esasperati. Sono in presidio permanente davanti al Comune, tutti i giorni, ormai da oltre un mese. Ma a rischio c’è la sopravvivenza dell’intero centro e dunque la possibile perdita di altri posti di lavoro con un ulteriore impoverimento del territorio. A questo punto la Uiltucs e la Filcams hanno chiesto che anche la Guardia di Finanza e la Procura si interessino alle scatole cinesi che stanno dietro la proprietà. Intanto si chiede l’intervento della nuova giunta regionale e si programmano iniziative, come quella di un presidio davanti alla Regione
Paradosso Carrefour: c’è la soluzione, ma la proprietà non si fa vedere
