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mercoledì, Ottobre 8, 2025

Termoli Jet, Iorio rinviato a giudizio per truffa aggravata

AperturaTermoli Jet, Iorio rinviato a giudizio per truffa aggravata

di PASQUALE DI BELLO

 Il Gup di Campobasso, Elena Quaranta, ha chiesto il rinvio a giudizio per truffa aggravata dell’ex governatore della Regione Molise, Michele Iorio. Insieme a lui altre otto persone, tra cui gli ex assessori Chieffo, Vitagliano, De Matteis, Di Sandro e Picciano. Accolta la tesi del Pm, Fabio Papa. Prescritti i reati di falso ideologico e abuso d’ufficio ipotizzati dalla Procura che ora potrebbe ricorrere in Cassazione. Assolto il commercialista Rago.

Iorio rinviato a giudizio per truffa aggravata, e’ questo l’esito dell’udienza preliminare che si è celebrata presso il tribunale di Campobasso davanti al giudice Elena Quaranta. Insieme a lui, rinviate per il medesimo capo di imputazione, altre otto persone tra politici, imprenditori e funzionari regionali: gli ex assessori Chieffo, Vitagliano, Picciano, Di Sandro e De Matteis (oggi presidente della provincia di Campobasso), il dirigente regionale Domenico Pollice e gli imprenditori Giuseppe e Paolo Larivera.

La vicenda in oggetto e’ quella del Termoli Jet, il catamarano destinato a collegare Termoli con la Croazia, uno scherzetto che è costato alla Regione Molise la bellezza di oltre otto milioni di euro. Soldi provenienti dal famoso o famigerato (dipende dai punti di vista) art. 15, quattrini destinati alla ripresa produttiva della Regione dopo gli eventi calamitosi dell’autunno – inverno 2002/2003 (terremoto e alluvione).

Giunge così a conclusione una lunga e complessa indagine condotta dal pubblico ministero Fabio Papa, un ricostruzione di intrecci, fatti, delibere, società e rapporti personali che avrebbero creato quella rete di artifizi e raggiri che ora il dibattimento sarà chiamato a verificare dopo il primo vaglio dell’udienza preliminare. Va detto che secondo Papa vi erano altri reati a carico degli imputati, fatti criminosi che il Gup ha ritenuto estinti per via dell’avvenuta prescrizione. Il Pm, infatti, aveva chiesto che gli attuali imputati venissero processati a vario titolo anche per i reati di falso ideologico e abuso d’ufficio, ovvero quelli che sono gli atti prodromici alla commissione, in questo caso, della truffa. Truffa aggravata dalla indebita percezione e utilizzo di fondi pubblici.

La rete di rapporti e amicizie intessuta dalle società dei Larivera avrebbe beneficiato dell’indebito e artificioso aiuto della Regione la quale, tra le altre cose, avrebbe pagato un salatissimo sovrapprezzo per le azioni della società che doveva occuparsi della gestione del Termoli Jet. Insomma, una della tante tarantelle regionali di cui abbiamo sempre scritto e che se non fosse per la tenacia, diremmo l’ostinazione del Pm Papa, non sarebbero mai venute a galla. Quella dell’accusa, contrariamente a quanto potrebbe sembrare, e’ una tesi accolta in pieno. La prescrizione non equivale ad una assoluzione, anzi. I fatti così come ricostruiti sono stati ritenuti oggettivamente validi ma inficiati dal passare del tempo. Non a caso gli avvocati difensori avevano chiesto l’assoluzione con formula piena e, solo in subordine, la declaratoria della prescrizione. Il Gup, escludendo la formula assolutoria e optando per la prescrizione ha implicitamente riconosciuto le responsabilità degli interessati così come ricostruite dalla pubblica accusa. Adesso la parola passa ai giudici del dibattimento, anche se la vicenda potrebbe avere ulteriori sviluppi nel caso il pubblico ministero proponesse ricorso per Cassazione avverso la dichiarazione di prescrizione. Secondo Papa, infatti, vi sarebbe un calcolo erroneo del giudice nel computo dei termini, questo in relazione al momento commissivo del reato che il Pm fa cadere non al momento della redazione degli atti deliberativi della Regione ma in quello della effettiva erogazione dei fondi pubblici.
Insieme a quella giudiziaria, indubbiamente, si apre un’altra pagina, questa tutta politica, legata all’attuale sospensione di Michele Iorio dalla carica di consigliere regionale. Iorio, va ricordato per la cronaca, e’ oggetto di una condanna in primo grado a un anno e sei mesi per abuso d’ufficio a seguito della vicenda Bain & Co. La pendenza di tutta una serie di procedimenti avrebbe dovuto indurre l’ex governatore dall’astenersi da una sua nuova candidatura alla presidenza della Regione. Iorio, come noto, ha portato insieme a se l’intero centrodestra al mattatoio politico, determinando la scomparsa di una classe dirigente che ha governato per anni, nel male più che nel bene, il Molise. Ma questa, come di solito dai dice alla fine di un film, e’ un’altra storia. Una storia, sia detto di passata, sbagliata dall’inizio alla fine.

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