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venerdì, Marzo 29, 2024

Larino elezioni amministrative, LARINascita “alternativi al centro destra e al centro sinistra”

EvidenzaLarino elezioni amministrative, LARINascita “alternativi al centro destra e al centro sinistra”

di MICHELE MIGNOGNA

Si scaldano i motori in vista delle elezioni amministrative del prossimo mese di maggio. A Larino, uno dei comuni più grandi del basso Molise dove i cittadini sono chiamati a rinnovare l’amministrazione, si registra, a oggi, l’impasse del centro sinistra, il lavorio silenzioso del centro destra, e il movimento apartitico LARINascita che esce allo scoperto, e si presenta agli elettori.

 

“Siamo alternativi sia al centro destra che al centro sinistra”, queste le parole che usa il segretario del movimento LARINascita, Luca Fagnani (del quale pubblichiamo anche una video intervista in pagina) segretario del movimento per rimarcare la voglia e la volontà di cambiamento che il movimento vuole adottare per l’amministrazione della città. Ma non è solo una mossa pre elettorale questa, è il compimento di cinque anni di lavoro serio e meticoloso che i ragazzi de LARINascita hanno portato avanti, dalla difesa dell’ospedale fino alla proposta, finora presa poco in considerazione dalle forze politiche, della creazione di un Distretto Agroalimentare, che possa portare sviluppo al territorio. Queste cose però le sottolinea il Presidente del Movimento Alessandro Lategano nel suo intervento come “abbiamo si protestato contro scelte e decisioni dell’amministrazione Giardino, ma abbiamo, al contempo – continua il Presidente – avanzato anche delle proposte serie, che però la politica locale, la vecchia politica locale, non ha voluto prendere in considerazione”. Ma quali sono le proposte del movimento le spiegano nei dettagli i componenti dello stesso, a partire dal Alfonso Pelillo, il quale sostiene che il distretto agroalimentare è fondamentale proprio per difendere quel poco di agricoltura che è rimasto sul territorio “è impensabile – dice Pelillo – come un produttore di olio a Larino oggi deve ritenersi contento perché vendi l’olio a sei euro al litro, a commercianti che poi lo rivendono, magari edulcorato, anche al doppio del prezzo, quindi – sostiene Pelillo – bisogna che l’amministrazione comunale diventi volano di uno sviluppo che si fa solo con l’impegno anche della politica”. Mentre Artuto Gasdia ha voluto rimarcare l’altro cavallo di battaglia del movimento, e cioè la cultura ed il turismo, “con quello che questa città offre – dice Gasdia – ci sono tutte le potenzialità affinchè il settore turistico, coniugato a quello storico e archeologico, diventi vettore di sviluppo, con le cose che abbiamo già, penso ad un percorso che metta insieme i siti archeologici con quelli storici della città” cosi conclude Gasdia. Non tralasciano nemmeno temi più spinosi per qualsiasi amministrazione, e cioè quello dello sviluppo urbanistico, che, cosi come ha spiegato Danilo Marchitto “dagli anni 50 ha visto uno sviluppo disordinato e fatto per i palazzinari, tanto da avere un centro Storico totalmente separato dalla zona nuova, il Piano San Leonardo che negli anni è diventato un centro di servizi, e il centro storico che soprattutto dopo il sisma del 2002, si è spopolato tanto da contare oggi meno di 500 abitanti”. Che cosa fare dunque, “bisogna che il centro storico diventi sempre più un salotto cittadino, magari integrandolo con dei servizi come un bancomat, e creare aree verdi attrezzate per i bimbi e i ragazzi del centro storico, facendolo diventare cuore pulsante della cultura locale e non”. Marchitto però indica anche la strada per realizzare queste cose “a Larino nessuna amministrazione ha mai pensato di utilizzare le convenzioni con gli istituti di credito, uno dei quali è anche cassa comunale, e altri soggetti, che potrebbero partecipare alla realizzazione di questi progetti”. Insomma al momento, i membri del movimento LARINascita sembrano quelli con le idee più chiare, anche se vogliono capire bene, come dice Fagnani nell’intervista, cosa vogliono fare gli altri e soprattutto con quali uomini devono farlo “non è detto che chi ha già amministrato debba avere per forza un ruolo ancora di governo”.

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