LE IMMAGINI lasciano senza parole. Le auto di Google Street View hanno attraversato la prefettura giapponese di Fukushima, teatro del terrificante tsunami dell’11 marzo 2011. E hanno tracciato una mappa tridimensionale di un posto dove la la vita non c’è più. Campagne con stradine e erba secca, rottami di auto accanto a case distrutte. E poi barche, piccole, grandi, anche se il mare non si vede. Eppure non è lontano: la centrale atomica Daiichi è a qualche chilometro, vicino alle onde che l’hanno raffreddata per anni. E che dopo il terremoto si sono alzate per travolgerla. Distruggendo gli impianti ancora oggi a rischio, soprattutto nella zona del reattore numero 4. Onde che hanno distrutto la zona nucleare della prefettura di Fukushima, lasciando solo morte e desolazione. Avvolgendo il paesaggio in un manto di radioattività.