“Il 25 marzo 1957 a Roma vennero firmati, dai padri fondatori, due Trattati che sancivano la nascita della CEE, Comunità Economica Europea, e dell’EURATOM, Comunità Europea dell’Energia Atomica. Quel giorno fu il primo passo verso l’integrazione del nostro continente. Un’intuizione all’epoca considerata visionaria quella dell’integrazione economica ma che, a distanza di 56 anni, oggi consideriamo come l’avvenimento cardine del nostro essere europei gettando quelle solide fondamenta che hanno garantito pace e stabilità ad una generazione che ha conosciuto la guerra ma che poi hanno accompagnato lo sviluppo e la crescita negli anni dell’Unione Europea.
A distanza di qualche decennio da quello storico passo, come diceva il Presidente della BCE Mario Draghi qualche giorno fa a proposito della crisi cipriota, troppo spesso sentiamo parlare nei mass media delle ‘negatività dell’Ue’ ma troppo raramente si parla dei grandi traguardi, dei successi straordinari raggiunti in mezzo secolo e delle innumerevoli opportunità che, nonostante il periodo di crisi e austerità, l’Ue mette a disposizione dei cittadini, delle imprese. Io non ho mai dubitato, né da cittadino né da rappresentante istituzionale, di quella intuizione che nel ’57 portò i padri fondatori a firmare il Trattato e oggi ancor di più se penso alle caratteristiche del nostro Continente e del mondo intero. Viviamo in un’epoca globalizzata, in cui tutto è amplificato, ma molto delicata perché ci sono sì le logiche internazionali ma c’è bisogno di guardare soprattutto al piccolo, e quindi al locale, in un’ottica globale. Per questo io credo che la costituzione dell’Unione Europea, con le sue istituzioni, sia di fondamentale importanza ancor di più oggi. Perché viviamo in un contesto globale che tutela il locale con i propri mezzi e con il duro lavoro di tutti. Un impegno che dobbiamo profondere soprattutto in questo periodo di forte difficoltà. Dal Settimo Programma Quadro, di cui siamo all’ultimo anno di applicazione, a Orizzonte 2020 che entrerà in vigore il 1 gennaio 2014 e avrà una dotazione in bilancio di 80 miliardi di euro per i prossimi sette anni. Dal riordino della programmazione dei Fondi strutturali, alle sfide della nuova Politica Agricola Comune, dai programmi di micro credito Jasmine e Jeremie ai finanziamenti per l’internazionalizzazione delle imprese, dalle iniziative per i giovani a quelle sociali sono numerose le opportunità presenti e future che l’Unione europea permette di cogliere. Dal canto nostro in Parlamento lavoreremo in questo anno di fine legislatura affinché si rafforzi la solidità economica del nostro Continente mediante un’Unione sempre più politica basata sulla comunione di intenti e di valori. Sviluppare un pensiero e trovare un’anima: è questa la vera sfida che le istituzioni comunitarie, fatte per unire completamente ciò che è simile, per avvicinare ciò che è ancora diverso, hanno di fronte a sé per riformarsi e rafforzarsi. Ognuno di noi, ha la responsabilità di essere protagonista e custode del sogno europeo”.
Questo il messaggio dell’On. Aldo Patriciello nel giorno in cui ricorre l’anniversario dei Trattati di Roma.