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lunedì, Ottobre 6, 2025

Elezioni, Larino è caos totale nel centro sinistra, partiti in ordine sparso

QDElezioni, Larino è caos totale nel centro sinistra, partiti in ordine sparso

di Michele Mignogna

 

Nel centro sinistra larinese regna sovrano il caos, tanto che non sono riusciti a trovare nemmeno l’accordo per le primarie, tanto decantato strumento democratico da infrangersi al primo scoglio incontrato, e cioè, l’ostilità di un pezzo di PD, che alle primarie proprio non ci sta, o meglio, potrebbe pure starci ma a patto che siano chiuse e con al massimo due contendenti, smentendo cosi la posizione del Senatore Ruta, che non più di dieci giorni fa in un incontro a Larino aveva “consigliato caldamente” che si tenessero le primarie, in tempi brevi, ma soprattutto “di cambiamento e aperte a tutte le realtà del centro sinistra” disse Ruta. Invece a oggi cosi non è, i tempi sono talmente ristretti che al massimo riusciranno ad organizzare una passerella per prime donne dei partiti, con gravi dissapori interni e soprattutto con molte, moltissime incognite, ma andiamo con ordine. Da una parte ci sono i partiti tradizionali, in profonda crisi, tanto che ormai non dialogano nemmeno tra di loro, a partire dal Partito Democratico, diviso in almeno tre tronconi, chi vuole le primarie, chi non le vuole, chi invece forse le vuole, tanto è vero che in un comunicato stampa al vetriolo, la Fabbrica delle Idee, fervidi sostenitori delle primarie, movimento che raccoglie transfughi di diversi partiti del centro sinistra, più Costruire Democrazia, e forse anche SEL, ma è da vedere, sostenevano ieri, domenica delle Palme, che, peccato che chi ha scritto queste cose sono coloro i quali alle regionali si sono candidati proprio contro il partito di Bersani, che a questo punto vorrebbe restituire la cambiale con interessi da usurai, proprio perché, la profonda divisione del centro sinistra alle scorse regionali ha fatto in modo di non far eleggere nessun candidato dell’area frentana nella stanza dei bottoni. La seconda incognita, e forse la più difficile da dirimere, è quella dei partiti da poco entrati a far parte del centro sinistra, ovvero, Rialzati Molise e il movimento di Vittorino Facciolla Unione per il Molise, i primi vorrebbero (o dovrebbero?) partecipare alle primarie, solo che a confluire nel movimento di Patriciello sono soprattutto personaggi che ancora oggi appoggiano l’amministrazione di centro destra guidata da Giardino, cosa faranno i partiti “storici” del centro sinistra se a partecipare alle primarie saranno anche questi soggetti? E soprattutto chi candideranno i due movimenti? Terza incognita i movimenti civici, da una parte il movimento LARINascita, sempre più convinta che in un caos del genere è meglio correre da soli, anche se continuano a dialogare, com’è giusto che sia, con le realtà presenti sul territorio, mentre il neonato movimento civico formato da commercianti, artigiani e cittadini comuni, con particolare attenzione verso il centro storico frentano, non hanno oggi, la forza per presentare una propria lista, e la soluzione migliore per loro sarebbe quella di “partecipare” alla formazione di altre liste disponibili ad accoglierli, ma soprattutto a portare avanti le istanze che vengono da questo pezzo di società larinese. Infine quarta incognita, tutti vogliono le primarie, ma tutti i partiti hanno già pronte le liste da presentare per la competizione elettorale del 26 e 27 maggio, ragion per cui, c’è da pensare che, se le cose restano in questo modo ognuno corre per conto proprio, smembrando ulteriormente il centro sinistra e regalando in questo modo la guida del Comune al centro destra, dove nel silenzio assoluto, si sta lavorando per arrivare ad una lista unitaria con l’esclusione di Guglielmo Giardino, attuale Sindaco, che è diventato troppo ingombrante per il centro destra, visto anche gli scarsi risultati ottenuti in questi cinque anni di amministrazione. Insomma come dicono in città “siamo da capo a zero”, troppe prime donne, troppe ambizioni e velleità personali che potrebbe avere l’unico risultato di affossare definitivamente la comunità larinese, ormai fuori dai circuiti che “contano” e ridotta a un nobile in decadenza che deve salvare l’apparenza, ma si sa, con l’apparenza i problemi non si risolvono, e tutti sanno quanti problemi soffre oggi Larino.

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