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giovedì, Marzo 28, 2024

La carica dei “renziani” sul Molise: Frattura, Facciolla, Fanelli alla conquista del PD. Al capolinea Ruta e Leva?

AperturaLa carica dei “renziani” sul Molise: Frattura, Facciolla, Fanelli alla conquista del PD. Al capolinea Ruta e Leva?

di PASQUALE DI BELLO

Il probabile fallimento governativo di Pierluigi Bersani, è destinato ad avere ripercussioni anche in Molise. Ad essere toccati, davanti ad una ipotesi di elezioni politiche anticipate, potrebbero essere i neoeletti Ruta e Leva, rispettivamente presidente e segretario regionale del Partito democratico. Dietro le quinte, candidati alla successione e alla guida del partito, i renziani del Molise: Frattura, Facciolla e Fanelli.

Appare ormai chiaro che la legislatura appena aperta sia destinata a breve a chiudersi. L’incarico a Pierluigi Bersani non sarà sufficiente a salvare un Parlamento nato già con le piaghe da decubito. Per quanto proveranno a girarlo e rigirarlo gli infermieri che Giorgio Napolitano chiamerà al talamo delle Camere, è evidente che quello che nascerà (se nascerà) sarà un governicchio che avrà in tasca un compito preciso prima di decretare il “tutti a casa”. Il compito che avrà il nuovo governo, a meno che Napolitano e soci non vogliano far scoppiare la rivoluzione, quella vera fatta con i forconi, sarà quello di fare una legge elettorale che rimetta nelle mani dei cittadini la possibilità effettiva di scegliere i propri rappresentanti. Scrivere, cioè, un nome e un cognome su una scheda. Insomma, o il tempo della legge porcello finisce o finirà con qualcuno che farà la fine del porcello. Gli italiani sono esausti e esasperati dalle camarille romane che hanno espropriato i cittadini del più elementare dei diritti politici, quello di scegliere effettivamente la propria rappresentanza.

In questo quadro generale di trasformazioni in atto, si intravede la metamorfosi del PD in Molise. Così come uscito dalle elezioni, è indubbio che il risultato premia con una medaglia d’oro la coppia Ruta-Leva che ha agguantato il cospicuo bottino di tre parlamentari e cinque consiglieri regionali (tra cui il presidente della Regione) con in tasca la tessera del Partito democratico. Ciò detto, i malumori nei confronti dei due non si sono mai sopiti, essendo in molti tra i democratici ad averne spesso e volentieri contestato scelte, leadership, effettiva rappresentanza. Inoltre i due, pur vincenti in regione, per come si sono messe le cose sul piano nazionale sembrano essere saliti sul carro perdente, quello di Pierluigi Bersani. L’ottimo emiliano, condannato a fallire col suo tentativo di composizione del governo, tornerà presto al sigaro e alle bocce nel corridoio dei passi perduti, destinato a cedere la mano all’abilissimo Matteo Renzi che è già seduto sul ciglio del fiume in attesa di veder passare il cadavere, il sigaro spento e le bocce affondate di Bersani. E’ lui, il sindaco di Firenze, il predestinato alla successione del segretario del PD. Si andrà a nuove elezioni entro la fine dell’anno – questa la previsione più verosimile – e il primo cittadino della città gigliata probabilmente la spunterà nel partito e alla guida del governo.

In una trama del genere, anche il Molise reciterà la sua parte con i gigliati locali: Frattura, Facciolla, Fanelli. Il trio delle tre “effe”, come Firenze, a cui si presenta l’opportunità concreta di silurare Ruta e Leva e di fare cappotto nel partito e nel Parlamento che verrà. Con una nuova legge elettorale, quella col nome scritto dai cittadini e non imposto dalle segreterie romane o da primarie da burletta, il trio gigliato in Molise avrà dalla sua i vantaggi del pronostico. Non dimentichiamoci che lo stesso Frattura ha con Ruta e Leva un conto in sospeso: i due, come noto, lo hanno tenuto sulla graticola sino all’ultimo minuto utile prima di sciogliere la riserva sul nome del neo governatore. A Frattura, va anche ricordato, i due hanno imposto il dazio da pagare per ottenere la candidatura a presidente della Regione, quello di mettersi in tasca la tessera dei democratici. Per quanto invece riguarda Facciolla e Fanelli, è noto che entrambi non possano considerarsi amici del tandem Leva-Ruta e che legittimamente possano entrambi auspicare un cambio di mano del PD.

Insomma, quello che oggi vediamo, un PD che fa il pienone in Parlamento e Regione, potrebbe essere solo un’illusione ottica buona a celare i movimenti tellurici che si stanno delineando nel partito. La stagione di Ruta e Leva, paradossalmente, potrebbe finire proprio nel momento di maggior successo. Finita insieme al capitombolo che attende Pierluigi Bresani, finita davanti alla carica dei “renziani” che in Italia come in Molise pare oggi inarrestabile.

 

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