Raccogliamo le lamentele di diversi cittadini che facciamo anche nostre sulle quali chiediamo che vengano effettuate le dovute verifiche tecniche: si eccepisce che le operazioni di potatura degli alberi piantati ai bordi delle strade di Isernia sono fatte in modo spropositato e dannoso. Citiamo a mo’ di mero esempio per tutti gli altri, il caso della zona Nord di Via XXIV Maggio: le piante sono del tutto impoverite, rinsecchite e non ben curate, al punto da impedire anche la naturale nidificazione dei merli che con i loro “canti” cercano anch’essi di rendere più vivibile questa città.
Si allegano anche le foto, perché i media locali possano divulgarle.
E questo lo notano soprattutto gli abitanti che sono educati alla natura ed all’amore per l’ambiente. In merito alla fondatezza delle osservazioni raccolte tra i cittadini più avveduti in materia, abbiamo appreso che il dott. Antonio Liberatore, professionista esperto in materia, si è offerto gratuitamente e volontariamente per fornire al Comune un’apposita consulenza tecnica onde porre rimedio a tali danni. Così come, ovviamente, potranno essere forniti altri pareri da professionisti disponibili.
Pertanto chiediamo:
1)- di fermare immediatamente e senza indugio tali operazioni di spropositata aggressione degli alberi nell’approssimarsi della primavera, onde effettuare le verifiche su quanto sopra eccepito;
2)- di avvalersi di consulenti esperti in materia per impostare un serio piano di cura degli alberi piantati ai bordi delle strade di Isernia (ed anche nei pochi spazi verdi rimasti).
3)- Ricondurre alla gestione comunale democraticamente controllata tale servizio, revocando l’attuale privatizzazione effettuata con appalto e addirittura con subappalto; sul punto, anche ai fini della tutela del danno erariale, chiediamo di sapere quanto costa tale appalto, in base a quali requisiti è stato affidato ed in base a quali criteri e conoscenze tecniche, scientifiche e naturalistiche, vengono effettuate le operazioni di cura e potatura degli alberi.
La questione, sebbene potrebbe apparire molto circoscritta, si pone nel quadro della difesa di una città già condannata alla continua violazione degli standard urbanistici, soprattutto grazie ai disastri dello “pseudo governo” locale dell’ultimo decennio, ad opera di un grezzo manipolo di folli (politicamente) che capivano solo la legge del profitto.
Rimaniamo dunque in attesa di un cortese ed urgente riscontro da parte del Commissario in indirizzo, che, se perverrà, sarà sicuramente divulgato alla cittadinanza, così come lo sarà il suo eventuale silenzio o la sua eventuale inerzia.